Falkenberg

Considerato uno dei registi più significativi nella storia del teatro del secolo, ha operato soprattutto presso i Kammerspiel di Monaco. Figlio di un mercante di strumenti musicali, studia filosofia e storia della letteratura a Berlino e a Monaco. Sin da giovanissimo, dopo aver visto al Deutsches Theater di Berlino l’attore Josef Kainz e i primi drammi di Hauptmann, si appassiona al teatro. A Monaco frequenta gli ambienti della bohème letteraria e, nel 1900, è fra i promotori del famoso cabaret Die Elf Scharfrichter (Gli undici boia) assieme a Wedekind. Divenuto direttore artistico dei Kammerspiel di Monaco nel 1913, mette in cartellone autori come Kleist, Hebbel e Ibsen; la sua messa in scena della Lulu di Wedekind suscita un forte scandalo. La bellezza e la perfezione delle sue regie vengono comunque unanimemente riconosciute dalla critica. Ha contribuito alla popolarità di Ibsen negli anni ’20 con le sue messe in scena ( Gli spettri , 1915) che si avvalevano delle scenografie espressioniste di Otto Reigbert. Tra il 1913 e il 1933 fa dei Kammerspiel di Monaco uno dei teatri più famosi d’Europa. Vi ha rappresentato sia i drammi naturalisti di Hauptmann sia quelli antinaturalisti di Wedekind e di Strindberg, le pièces espressioniste di Kaiser, Jost e Bronnen e i primi lavori di Brecht ( Tamburi nella notte , 1922). Resta in Germania durante il terzo Reich nonostante gli attacchi dei nazisti, mantenendosi fedele ai classici tedeschi e stranieri.