Durov

Fondatori della dinastia Durov sono i fratelli Vladimir Leonidovic (1863-1934) e Anatolij Leonidovic (1864-1916). Di famiglia nobile, abbandonano il ginnasio militare per seguire delle piccole arene itineranti dove si esibiscono come generici. Diventano celebri grazie alla clownerie satirica con animali. Vladimir comincia a esibirsi in questo genere nel 1887, al circo Salamonskij. Prende in giro le abitudini quotidiane della Russia zarista, utilizzando degli animali ammaestrati. Nel 1912 viene costruito a Mosca un edificio stabile che ospita il suo Teatro degli animali, che ancora oggi si presenta come una bella struttura con una facciata a tema e una capienza di circa seicento spettatori, posti ad anfiteatro attorno a una pista di sette-otto metri. È un innovatore delle tecniche di addestramento e della loro divulgazione scentifica. È il primo a mettere in pratica la teoria dei riflessi condizionati di Pavlov, diventando così il fondatore della nuova scuola russa d’ammaestramento. Nel 1927 gli viene conferito il titolo di Artista emerito della Repubblica russa.

Il fratello Anatolij esordisce come clown nel 1882 al circo dei Truzzi; ancor più di Vladimir, si concentra sulla satira politica, prendendo di mira impiegati statali, poliziotti, mercanti e altri componenti delle classi sociali del tempo, dimostrando grande spirito d’osservazione e capacità di descrivere la società contemporanea. È più volte sottoposto a soppressioni e censure. A differenza dei clown del tempo, Anatolij si esibisce in elegante abito da sera, in broccato con un girocollo increspato, senza cappello e con un trucco leggerissimo. Dal 1890 esegue numerose tournée all’estero, diventando uno dei primi artisti russi celebri in tutta Europa. Scrittore e archivista, effettua numerose conferenze e incontri pubblici sulla disciplina della clownerie. La sua casa di Voronež è oggi un museo a lui intitolato. Il figlio di Anatolij, Anatolij Anatolevic (1894-1928), debutta nel 1914 a Mosca; ma lo stesso anno, a causa della forte connotazione politica della sua satira, viene mandato in esilio negli Urali, dove rimane fino al 1917. In seguito crea un numero di piccoli animali (uccelli, topi, cani, gatti, ecc.), con il quale effettua numerose tournée all’estero. Muore giovanissimo, in seguito a un banale incidente durante una battuta di caccia. Il nipote Vladimir Grigorievic (1909-1972) intraprende gli studi all’Accademia di agricoltura, poi diventa allievo del teatro sperimentale di Mejerchol’d. Dopo la tragica morte dello zio, decide di proseguire il suo lavoro e ne eredita gli animali. Nel 1928 debutta introducendo nei numeri circensi (che intanto avevano perso ogni traccia di satira politica) elementi di teatralità, quali l’improvvisazione, la drammaturgia, la sottolineatura dei caratteri degli animali, ognuno un personaggio diverso. Lavora con gruppi numerosi di animali (anche feroci) e continua ad approfondire le tecniche di ammaestramento dello zio e del padre. Nel 1967 è nominato Artista del popolo dell’Urss. Alcuni discendenti dei D. continuano a esibirsi in Russia e all’estero in numeri più tradizionali, senza però riscuotere il successo dei fondatori della dinastia.