Dufy

Dotato di un tratto preciso e di un interesse per il colore che lo avvicinerà ai fauvisti e a Matisse, Dufy fu un artista poliedrico che si dedicò all’illustrazione, alla progettazione di tessuti (per Paul Poiret) e alla scenografia teatrale, in seguito a un incontro con J. Cocteau. Nel 1920, infatti, lavora per Le boeuf sur le toit rappresentata alla Comédie degli Champs-Elisées. L’anno seguente realizza scene e costumi per il balletto in un atto Frivolant all’Opéra di Parigi. Il mare è il motivo che caratterizza questa scenografia e lo ritroviamo anche nelle scene per il balletto Palm Beach del 1933 interpretato da L. Massine (Parigi, Théâtre du Chatelet 1933, Théâtre des Champs-Èlisées 1934 e Londra, Royal Opera House 1936). Per quest’opera D. inventa un’architettura scenica che crea un’illusione spaziale: concepisce la scena come una finestra aperta su una prospettiva a volo d’uccello che gli consente di avere una visione più profonda dello spazio marino. I colori utilizzati da D. non hanno solitamente una funzione descrittiva ma testimoniano l’immaginazione cromatica dei Fauves, corrente pittorica di cui l’artista è esponente.