Dorelli

Cantante, scrittore, entertainer a trecentosessanta gradi, ha inciso i primi dischi al rientro dagli Usa, dove era arrivato a nove anni, nei primi anni ’50, tentando anche l’avanspettacolo con i celebri fratelli Maggio. Il primo best-seller è nel ’57 il disco Calypso melody , che vende centomila copie e porta fortuna allo pseudonimo D., invitato alle prime trasmissioni del Musichiere. Ma il boom è dietro l’angolo e gli viene offerto a Sanremo da Domenico Modugno che lo sceglie come partner per cantare due refrain internazional popolari come “Nel blu dipinto di blu” nel ’58 e “Piove” nel ’59. Parte da qui la sua carriera di show man con la tv che gli offre varietà ad personam come le quattro edizioni di Johnny 7 in cui l’attore lancia Dorellik. Lavora anche alla radio (il mitico Gran varietà ), sostituisce Tognazzi nell’edizione televisiva di Uno scandalo per Lili , ha una chiacchierata love story con Lauretta Masiero (ne uscirà il figlio d’arte Gianluca) e nel ’68 fa coppia, anche in privato, con la Spaak in La vedova allegra per la tv e poi a teatro nel giallo Aspettando Jo . Il debutto è in sordina, ma nel ’70 col musical di Neil Simon e Burt Bacharach, tratto dall’ Appartamento , D., sempre con la Spaak, ha la sua grande occasione per dimostrare lo stile di primo attore lieve e con venature malinconiche; più avanti gareggia anche con Gianrico Tedeschi nella commedia grottesca Oplà noi ci ammazziamo . Grazie alle doti canore e all’aria da bravo ragazzo ottiene un vasto successo: è personaggio discreto, ha un suo humour, è capace di presentare Canzonissima con Vianello e le Kessler (1969), ma anche di andare dietro a Mina in Teatro 10 (1972). Non c’è dubbio che, affinando le qualità di cantante-attore confidenziale, D. si lancia con Garinei e Giovannini, per l’ultima volta insieme, nella strada maestra del musical, interpretando il best seller Aggiungi un posto a tavola , che resta in scena per molte stagioni, record di pubblico dal 1974. Nella storia musicata da Trovajoli e dolcificata alla Frank Capra, del novello diluvio universale, D. fa un pretino moderno, armonico, simpatico, sportivo e in crisi ormonica quando vede in scena la Goggi. Che è la soubrette del cast insieme alla coppia felice di Paolo Panelli e Bice Valori, Ugo Maria Morosi, mentre prima Renato Turì e poi Riccardo Garrone offrono la voce di Lassù. Il musical consolatorio è stato recitato in molte capitali del mondo (D. stesso l’ha ripreso a Londra nel 1978), ha lanciato una colonna sonora popolare e orecchiabile, è più volte tornato in scena: nel 1977-78 con Jenny Tamburi e nel 1990 con Croccolo, Pappalardo e Alida Chelli. Trasmesso anche dalla tv, ha sempre ottenuto larga audience; meno fortunato sarà invece nel 1979-80 e nel 1980-81 il manieristico musical orientaleggiante Accendiamo la lampada di Garinei e Fiastri, ancora con Panelli-Valori, il glorioso Gigi Bonos, Elio Pandolfi e la soubrette Gloria Guida, che diventerà poi la `terza’ signora Dorelli. Un best seller in prosa sarà la farsa a equivoci Niente sesso siamo inglesi di Mariott e Fott, che debutta nel ’72 e resta in scena a furor di pubblico tre stagioni: con D., in un miracolo di tempismo e affiatamento comico, recitano i suoi compagni storici: Valori, Panelli, Chelli, Bonagura. Dal 1984 al 1987 D. si dedica al teatro degli equivoci, interpretando due farse inglesi di grana grossa, Taxi a due piazze e Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney, al fianco della Quattrini, Ucci, Garrone, Pernice. Una puntata nella prosa più seria, nel ’92, con Una bottiglia piena di ricordi di Waterhouse, diretto da Garinei, gli procura però qualche delusione: D. ebbe il ruolo classico ma a lui poco congeniale dell’ubriacone. Torna al suo terreno preferito e confidenziale con Ma per fortuna c’è la musica , show di Fiastri e Vaime scritto in onore delle canzoni che ci hanno accompagnato nei migliori anni della nostra vita; poi, sempre con la complicità del maestro Garinei, recita dal 1995 al 1997 con Loretta Goggi in Bobby sa tutto , un testo a quattro episodi scritto da Age e Scarpelli, Benvenuti e De Bernardi, Fiastri, Magni, fior fiore degli sceneggiatori del nostro cinema. Nella stagione 1998-99 D. si misura, assieme a Villaggio, nel Vizietto , un testo noto per un popolare film e un musical, affrontando, lui che ha sempre conservato una personalità per famiglie, lo show en travesti dell’ambiguità sessuale. Per alcuni anni D. ha anche avuto gran successo nella commedia all’italiana, di cui vale ricordare almeno qualche film, Una sera c’incontrammo , Il cappotto di astrakan , il catechistico State buoni se potete per la tv e molti titoli a sketch in compagnia di popolari partner, come la Vitti, che lo segue anche sul piccolo schermo nel ’92. Per la televisione, dopo Premiatissima , Finalmente venerdì con la Parisi, e altri varietà, show e gare – nel ’90 presenta anche il Festival di Sanremo con Gabriella Carlucci e nel ’91 patisce una problematica edizione di Fantastico con la Carrà – ha avuto due belle occasioni. È stato nel 1984 il maestro Perboni nel Cuore di Comencini e poi Sandro Bolchi l’ha scelto come protagonista della Coscienza di Zeno di Svevo, nel ruolo che fu di Lionello.