D’Onghia

Ottiene il suo primo successo nel 1990 con E all’alba mangiammo il maiale allestito al Teatro Verdi di Milano per la regia di S. Monti e scritto su commissione del Teatro del Buratto. Lezioni di cucina di un frequentatore di cessi pubblici , segnalato dalla giuria del premio Ater Riccione (1989), viene messo in scena al Festival di Asti nel 1992 e, l’anno successivo, dal Gruppo della Rocca diretto da R. Guicciardini. Nel 1993 vengono presentati altri due suoi lavori: Il camposanto di Ofelia Spavento al Festival di Todi e I tacchi a spillo del destino al Festival di Taormina. L’anno seguente è la volta di Tango Americano per la regia di G. Dipasquale. Nel 1995 il Laboratorio di Drammaturgia del Piccolo mette in scena il suo Giorni felici nella camera bianca sopra il mercato dei fiori al Teatro Studio di Milano. Altri suoi testi da ricordare sono: La porta della tranquillità, Birra a fiumi e vecchi ricordi, Il carro di Rhazes, La vita vera del Signor Chichinda, Breviario di fuga d’una pescatrice di rane.