Di Marca

Comincia la sua attività all’inizio degli anni ’70 nel gruppo di artisti-poeti-attori di porta Portese riuniti nel circolo `La Fede’ di Giancarlo Nanni. Recita in A come Alice e L’imperatore della Cina , entrambi diretti dallo stesso Nanni. Poi fonda un proprio teatro, il `Teatro dei Meta Virtuali’, che agisce in uno spazio denominato Metateatro, l’ennesima `cantina’ romana a Trastevere. Qui il 14 febbraio 1975 mette in scena Il conte di Lautréamont rappresenta i canti di Maldoror . Negli anni ’80 rappresenta Blacklut: concerto grosso per piano, metronomi e transistors (1981); Violer d’amores , tratto da Finnegans wake di James Joyce, nel centenario della nascita dello scrittore (1982); Admiral’s men , che racconta le difficoltà incontrate da una compagnia di teatro elisabettiano per la messa in scena di un testo (1983); Target/Lulu , spettacolo multimediale ricavato dal dittico di Wedekind, Lo spirito della terra e Il vaso di Pandora , e che fonde la scrittura drammaturgica con la rielaborazione dell’opera di Alban Berg e l’inserimento di reperti cinematografici (1984); Diceria dell’untore , dall’omonimo romanzo di G. Bufalino (1986); A porte chiuse di Sartre (1987). Nell’autunno del 1987 il Metateatro diviene `Centro di produzione e ricerca’. Nella stagione 1987-88, oltre a La cognizione del dolore , dal romanzo di Gadda, il Metateatro produce tre nuovi spettacoli, due dei quali firmati da Di M.: John Gabriel Borkmann di Ibsen e A-Hilaro, B-Tragoedia di G. Manganelli. Seguono poi Hedda Gabler , ancora da Ibsen (1989); Nero solare (1989), nell’ambito della quinta edizione delle `Giornate delle arti’ a Erice; Les negres di Genet (1990); Irresistibilmente debole di A. Debenedetti, nel quadro della seconda rassegna che il Beat ’72 (altra `cantina’ storica romana) dedica ai poeti che scrivono per il teatro (1990); La tempesta di Shakespeare (1994). L’11 gennaio 1995 il Metateatro chiude dopo oltre venti anni di attività; Di M. prosegue il lavoro con la sua compagnia, ma senza una sede. Uno spettacolo ispirato al film Full metal jacket nel 1995 e Shakespeare’s jazz and blues (versi di Shakespeare accompagnati da un’orchestrina), messo in scena nel 1996 al Café Caruso di Roma, sono le ultime prove del regista.