D’Angelo

Al talento naturale aggiunge una tecnica cabarettistica appresa nei due maggiori templi del genere, il Derby di Milano e il Bagaglino di Roma, nei momenti del loro massimo splendore. La prima grande occasione è del 1971, quando viene chiamato da Garinei e Giovannini per recitare in Alleluja, brava gente al fianco di G. Proietti e R. Rascel. La sua corpulenta gestualità, ormai raffinata dal mestiere, viene notata dai registi e dai produttori del cinema commerciale: una lunga serie di pellicole contribuirà a farne, insieme a L. Banfi, R. Montagnani e A. Vitali, il `quarto moschettiere’ della cosiddetta commedia scollacciata. In essa comparirà, invariata per quasi un decennio, la sua maschera di giovane odioso trombone, che D’A. riesce a rendere con accenti di considerevole comicità. Dal 1983 rinnova la sua presenza televisiva con un grande successo di pubblico in Drive in che, fino al 1988, lo presenta alla ribalta – notevolmente dimagrito – come imitatore e fustigatore dei costumi dell’italiano medio, spostando l’asse dei suoi testi sulla satira sociale e politica. Torna sul palcoscenico nel 1992 con Chi fa per tre e, l’anno successivo, con Gli uomini sono tutti bambini . Nel 1995-96 recita e canta accanto a S. Ferilli nel musical I cavalieri della tavola rotonda , mentre della stagione 1997-98 è in Il gufo e la gattina con B. Boccoli.