Cuba

Sarebbe stato più giusto continuare a chiamare questa formazione come in origine, nel 1948: ovvero Ballet Alicia Alonso. Mai come in questo caso, infatti, le sorti della compagnia del Balletto Nazionale di Cuba sono state legate alla sua fondatrice, che ancora oggi, a oltre ottant’anni, regge saldamente le redini della direzione e continua a calcare le scene sia pure per brevissime (e incredibili) apparizioni. Quando Alicia era adolescente, il balletto a Cuba era limitato alle attività della Sociedad Pro-Arte Musical, un’associazione amatoriale. La stessa Alonso fu costretta a emigrare negli Usa per perfezionare i suoi studi, ma al momento di dare una svolta definitiva alla sua carriera, tornò a Cuba assieme al suo primo marito Fernando Alonso per fondare all’Avana la prima compagnia professionale cubana, ribattezzandola nel 1955 come Balletto Nazionale di Cuba. I primi tempi sono durissimi, mancano fondi e danzatori uomini. Alicia non si perde d’animo e nel 1959 Balletto Nazionale di Cuba, come viene definitivamente nominato il gruppo, spicca il volo. Con la collaborazione del marito Fernando Alonso e del cognato Alberto – che cura l’inserimento delle danze popolari cubane e afrocaraibiche nel repertorio della compagnia -, l’avventura va in porto e il balletto diventa parte integrante della cultura cubana, esibito come fiore all’occhiello e celebrato da poeti e pittori. Oltre ai grandi classici come Giselle , rigorosamente supervisionati dalla Alonso, fanno parte del repertorio della compagnia, coreografie esportate anche all’estero con successo come la Carmen Suite, rielaborazione della storia di Carmen che Alberto Alonso crea nel 1967 per Maya Plissetskaja e il Bol’šoj o Tarde en la Siesta (1984) di Alberto Mendez. Pur consolidando la sua fama internazionale con numerose tournée, è solo nel 1978 che il Balletto Nazionale di Cuba arriva negli Usa e l’anno dopo al festival inglese di Edimburgo. Accanto alla personalità titanica di Alicia Alonso sono molti i ballerini che si sono comunque fatti notare per brillantezza tecnica ed estro, uno per tutti, Jorge Esquivel che comunque appartiene a una generazione ormai lontana. Le nuove star sono Manuel José Carreño e Lorna Feijo.