Crovi

Secondario, rispetto all’impegno narrativo ed editoriale, è stato l’interesse di Raffaele Crovi per il teatro. Il suo intervento più interessante, in cui più felicemente appare la sua posizione di `cristiano illuminato’, è la commedia Quello Stolfo de Ferrara , andata in scena al Teatro Verdi di Milano per la regia di Velia Mantegazza nel febbraio 1983. L’opera è una riproposizione in chiave contemporanea delle antiche storie cavalleresche: Orlando è il signore della guerra, Astolfo l’uomo comune, che ha la capacità di convivere con tutti, le Arpie sono una trasposizione delle Brigate rosse. Col titolo Il viaggio di Astolfo lo spettacolo è stato riproposto – sempre con la regia di V. Mantegazza e musiche di F. Battiato – a Neerpelt, in Belgio, nel 1985. In precedenza, nel 1977, presso il Teatro del Giglio di Lucca, C. aveva portato sulle scene la riduzione di Uomini e no di Vittorini (in collaborazione con Enrico Vaime). Nel 1981, nell’ambito della rassegna `Formello ’81’ a Roma, è andato in scena L’orto drogato, nell’interpretazione di G. Lavia.