Cossa

Roberto Cossa abbandona l’università per dedicarsi al teatro nonostante l’ostilità della famiglia e frequenta una scuola di recitazione diretta da una delle ultime collaboratrici di Stanislavskij. All’età di ventiquattro anni, non senza grande rammarico, abbandona ogni velleità attorale per intraprendere la carriera giornalistica, collaborando ad alcune riviste letterarie come critico teatrale. Scopre la propria vocazione d’autore lavorando per il teatro di marionette del poeta Juan Enrique Acuna. Il primo dei suoi testi a debuttare sulle scene è Il nostro week-end (1964). Influenzato da Cechov, Miller, Saroyan e dal cinema americano, si dedica completamente alla scrittura drammatica che non può non risentire della congiuntura storica e politica argentina. Il grande successo popolare e il riconoscimento della critica arrivano con la commedia ‘nera’ La nonna (1977), popolata di personaggi mostruosi che vivono sul confine tra il grottesco e l’assurdo. Tra le opere successive si citano: Nessuno ricorda F. Chopin e Il vecchio e il servo.