Corea del Nord

Pur nell’assurdo isolamento in cui è confinata, Pyöngyang è oggi una delle più importanti capitali del mondo del circo, la cui grandezza è condensata in un insieme di antiche tradizioni, recenti successi e moderni piani di sviluppo. Entrata nel 1876 nell’orbita nipponica, la Corea produce molte delle compagnie giapponesi che furoreggiano in Europa a cavallo dei due secoli. Il 9 settembre 1948 viene fondata la Repubblica popolare democratica. Il dieci giugno 1952 il presidente Kim Il Sung ordina l’allestimento di alcuni spettacoli circensi, anche in vista dei festeggiamenti per la vittoria nella guerra di Corea. In seguito alla tregua del 27 luglio 1953 il Circo della Corea del Nord inizia a svilupparsi. Kim Il Sung scrive: «Dobbiamo creare un’arte acrobatica che adoperi con giudizio la cultura fisica e l’arte tutta, e sviluppi le tradizioni nazionali per educare il popolo a un patriottismo socialista». Gli artisti circensi si adoperano così nella creazione di vere e proprie opere di agit-prop acrobatico ad alto contenuto ideologico: Gli acrobati al lavoro sulla gru , L’elettricista contento, Il difensore della costa e altri numeri in cui compaiono principalmente i ruoli di operai e soldati. Nel dicembre 1962 si inaugura il circo stabile costruito, con chiara influenza sovietica, sulla collina di Moranbong, in pieno centro cittadino; lo stesso anno viene creata la Scuola delle arti del circo, per garantire la trasmissione delle tecniche ai giovani artisti.

Oggi in Corea esistono due principali organismi dedicati alle arti acrobatiche: la Troupe acrobatica dell’Esercito, che si esibisce nel vecchio circo sulla collina Moranbong affidato alla direzione di Pak Myong Su, e la Troupe acrobatica di Pyöngyang, che si esibisce nel nuovo circo diretto da Hong Zai Sik. A lato del moderno edificio sono stati anche costruiti i nuovi locali della Scuola delle arti del circo; a essa non è per il momento collegato uno Studio (come nel modello moscovita), esiste però una équipe di allenatori e insegnanti che contribuiscono al disegno dei nuovi numeri, usufruendo anche di una sezione tecnica che realizza scenografie, costumi e attrezzi. Vi sono anche dei compositori al servizio degli artisti, che compongono melodie – distanti da quelle cinesi e più simili a quelle occidentali – eseguite dalle nutritissime orchestre dei due stabili. Il circo coreano coinvolge circa quattrocento persone, concentrate quasi tutte nella capitale; nel Paese si esibiscono piccole compagnie, inviate in tournée dagli organismi centrali, oppure piccole troupe di saltimbanchi che agiscono in proprio, ma sotto il controllo dei funzionari della capitale. I migliori numeri nordcoreani restano indubbiamente quelli aerei, con i quali negli anni ’80 e ’90 hanno conquistato sei Clown d’oro al festival di Montecarlo.