Conte

È stata l’ultima attrice napoletana veramente e irriducibilmente popolare. Lo dimostra il pubblico sterminato che stagione dopo stagione affollava il `suo’ Sannazaro, il glorioso teatro che, ridottosi all’infimo ruolo di cinema a luci rosse, lei e il marito, Nino Veglia, avevano riaperto nel 1971. La C. era nipote di Pasquale Malleo, in arte Fiorante, il marito della Nunzia Fumo figlia dell’Eugenio contitolare della celeberrima compagnia di sceneggiate Cafiero-Fumo. Con lui aveva debuttato, ad appena cinque anni d’età, nel non meno celebre allestimento di Torna al tuo paesello . E furono i primi passi su una strada che, in brevissimo tempo, doveva condurla a recitare, da protagonista, prima con Eduardo De Filippo e poi con Nino Taranto. Con Eduardo, a partire dal ’53, la C. interpretò Miseria e nobiltà di Scarpetta, Palummella zompa e vola di Petito e, dello stesso Eduardo, Non ti pago , Le voci di dentro , Mia famiglia , Questi fantasmi! , Napoli milionaria! , Uomo e galantuomo , Bene mio e core mio . E – senza contare le escursioni nel repertorio, poniamo, di Marotta, Brancati e addirittura Pirandello – con Taranto riattraversò, in pratica, tutto il teatro di Viviani: da Morte di Carnevale a Guappo di cartone e Lo sposalizio . Sino alla morte prematura, che la colse a 68 anni nel gennaio del ’94, si distinse infine nelle commedie che letteralmente le cuciva addosso il suo `poeta di compagnia’, Gaetano Di Maio.