Colciaghi

Dopo gli studi di scenografia all’Accademia di Brera, Ebe Colciaghi inizia la sua attività come assistente costumista per La traviata messa in scena alla Scala da G. Strehler con le scene di G. Ratto (1947). Nello stesso anno entra a far parte del nascente Piccolo Teatro di Milano, collaborando come figurinista agli spettacoli di Strehler: I giganti della montagna di Pirandello (1947), Il gabbiano di Cechov (1948), La parigina di Becque (1950), L’amante militare (1951) e Arlecchino servitore di due padroni (1952) di Goldoni, Lulù (1953) e El nost Milan (1955) di Bertolazzi. La collaborazione con Strehler prosegue anche in campo operistico ( Lulu di Berg, Venezia 1949), contribuendo a creare nei suoi costumi una coerenza di stile; la linea storica dell’abito, semplice e con accenni decorativi essenziali, ben si accosta alle atmosfere suggerite dal regista. Stringe in seguito una intensa collaborazione con il regista V. Puecher, ideando i costumi per numerose produzioni tra cui il Wozzeck di Berg (Bologna 1969) e Il giro di vite di Britten. Dal 1985 si è ritirata dal teatro.