Cirque du Soleil

Nato nel 1987, per iniziativa dell’artista di strada Guy Lalibertè (l’attuale presidente fondatore), il Cirque du Soleil è la più grande impresa circense del mondo, contando nel 1998 tre circhi itineranti (Europa, Asia, America), quattro permanenti (Berlino, Londra e due a Las Vegas), un centro di creazione a Montreal, un dipartimento europeo e uno orientale, per un totale di circa 1500 dipendenti. Dal 1987 al 1998 ha prodotto undici spettacoli, visti da dieci milioni di spettatori in Asia, America ed Europa. Ha dato vita con successo a modelli completamente nuovi nel campo della creazione, promozione e diffusione del prodotto circense, creando di fatto un nuovo pubblico, un nuovo mercato e nuove esigenze. Basi artistiche sono l’assenza di animali, la rinuncia a qualunque stereotipo circense, il ruolo costitutivo della musica. Ogni spettacolo nasce dalla formazione di una troupe di artisti di base in cui, facendo convergere le tradizioni acrobatiche occidentali con quelle orientali, il sapere dell’artista circense viene arricchito con tecniche attoriali e coreografiche. Attraverso sedute di improvvisazione viene sviluppato il tema di ciascuno spettacolo; al gruppo artistico di base vengono integrati numeri internazionali, ma adattati al carattere di ciascuna produzione.

Definendo nei primi anni tali elementi grazie alla presenza decisiva del regista Guy Caron, il Cirque du Soleil ricorre dal 1989 alle regie di Franco Dragone, che introduce le tecniche di commedia dell’arte contemporanea e il lavoro con le maschere. Negli anni il Cirque du Soleil passa a standard tecnologici elevatissimi e a un’estetica molto affine alla sensibilità new age: l’artista circense può interpretare le dimensioni sociali dell’uomo contemporaneo (Saltimbanco, 1992; Quidam, 1997) o il senso mistico del rapporto tra uomo e natura (Nouvelle expérience, 1991; Mystère, 1993), o animare uno spettacolo costruito su un tema ancestrale come quello del volo ( Alegria , 1995). Ogni spettacolo è sfruttato in tournée per una media di quattro anni. Gli spettacoli del Cirque du Soleil, benché sempre svolti sotto un tendone, rivoluzionano ogni volta lo spazio scenico circense e creano, specie nei costumi e nella musica (dalle suggestive commistioni culturali), un’estetica attraente e al contempo astratta, originalissima e priva di referenti dati. Tale visione ha enormemente modificato, dagli anni ’90, il concetto stesso di circo e la costruzione dei numeri circensi, influenzando anche scuole tradizionali come quelle russe o cinesi.