Chiarelli

Narratore, traduttore, giornalista, organizzatore di compagnie, esordì nel teatro con due atti unici, Una notte d’amore e Er Gendarme , entrambi del 1912. Il suo testo di maggiore successo fu La maschera e il volto (1916): rappresentazione della realtà in forma di parodia, in reazione agli stili del teatro borghese, affronta il problema della maschera che l’uomo indossa davanti alle situazioni della vita. Il lavoro fu messo in scena al Teatro Argentina di Roma (protagonisti del debutto la Chiantoni, Ferrero e Paladini), segnando l’inizio del cosiddetto genere `grottesco’, e venne rappresentato in tutta Europa e nelle Americhe. Altri lavori a sfondo grottesco furono La scala di seta (1917), Morte degli amanti (1921) e Fuochi d’artificio (1922). Considerando conclusa una fase, C. per cinque anni smise di scrivere. Riprese con una serie di composizioni di vario genere, comunque minori. Nel 1929 realizzò una della prime commedie per la radio, L’anello di Teodosio , diviso in trenta `fonoquadri’. Alcune sue commedie ebbero una riduzione per il grande schermo, muto e sonoro. Nel 1925 fu presidente del Sindacato autori drammatici.