Chaikin

Joseph Chaikin debuttò sulle scene nel 1958 e l’anno dopo entrò a far parte del Living Theatre, partecipando ad alcuni dei più importanti spettacoli del gruppo prima dell’esilio Questa sera si recita a soggetto, Many Loves di Williams, The Connection di Gelber e, nella parte di Galy Gay, Un uomo è un uomo di Brecht. Nel 1964 fondò a New York l’Open Theatre, una compagnia sperimentale che si proponeva di creare e rappresentare, nell’ambito del nascente movimento di Off-Off-Broadway, testi di autori nuovi, da elaborare attraverso esercizi di improvvisazione. A fondamento del suo metodo, teorizzato nel volume The Presence of the Actor (La presenza dell’attore, 1972), era la scelta di mettere in rilievo la figura dell’attore, la cui indipendenza dal personaggio veniva accentuata dal fatto che si prevedeva dovesse trasformarsi a vista durante la rappresentazione. Il successo di America Hurrah! di Van Itallie (1966) stabilì la sua reputazione in America e poi in Europa e fu confermato dagli spettacoli successivi – Viet Rock (1966), The Serpent (1968), Terminal (1969), The Mutation Show (1971) – ma finì per stravolgere in parte le intenzioni originarie trasformando quello che voleva essere soprattutto un laboratorio per attori in una macchina per produrre spettacoli. C. decise allora, nel 1974, di porre fine all’esperienza dell’Open Theatre e negli anni successivi svolse attività di regista non solo a New York, ma a San Francisco, a Los Angeles e perfino a Tel Aviv, dove riallestì all’Habimah Il Dibbuk , di An-ski, vale a dire il testo più famoso della drammaturgia ebraica.