Cecchelin

Vero attore satirico, Angelo Cecchelin interpretò e portò sulle scene la più genuina anima `batocia’ della sua Trieste. Negli anni ’20 diede vita ad una compagnia, La ganga de le macie, poi diventata La Triestinissima con la quale si esibì fino al 1939 avendo accanto Jole Silvani, uno dei più bei nomi del teatro leggero dell’epoca. Recitò soprattutto nei teatri Filodrammatico e Regina della sua città. Nel 1945 fece una lunga tournée in Italia con la fortunata rivista Trieste mia . Attraverso una serie di lavori sovente scritti in collaborazione (L’avvocato, Nino verzibotega, La festa di siora Aneta, ecc.), diede vita con la sua voce chioccia e una mimica inconfondibile ad una piccola folla di personaggi, vere macchiette (famosa quella del `mulo Carleto’) desunte in particolare dalla illegalità (piccoli truffatori, assidui frequentatori delle camere di sicurezza, balordi). Per la sua comicità caustica e pronta a sbeffeggiare ogni regime conobbe sotto il Ventennio anche il carcere. Pure nel dopoguerra però andò incontro ad amare vicissitudini al punto che gli venne impedito di calcare i palcoscenici triestini e fu costretto a rifugiarsi a Torino.