Casartelli

Risale alla fine del secolo scorso, quando Piero, discendente da una famiglia di nomadi, sposa Albina Fedrigon. Vero capostipite della tradizione circense è però considerato il loro figlio, Umberto, che sposa Eleonora Rosina Gerardi, dalla quale ha Yonne (1919), Liliana (1921), Leonida (1924) e Lucina (1931). Alla morte di Umberto (1933) Rosina scrive una delle più belle pagine della figura femminile nel circo italiano: crea l’Arena Rosa e la porta, a prezzo di innumerevoli sacrifici, a una notevole importanza; successo dell’Arena sono le farse finali, che si presumono tramandate da teatranti a circensi senza soluzione di continuità. Fondamentale l’incontro con i Togni, dai quali apprendono numerose tecniche artistiche e di conduzione del complesso. Nel 1943 Leonida sposa Wally Togni, e Yonne Ferdinando De Rocchi, nipote di Ugo Togni. Yonne dà alla luce Ugo (1942), Zanica (1948), Evelise (1951), Wioris (1958) e Davide (1962); Wally dà alla luce Ghisi (1944), Josette (1948-1997), Eros (1949), Elio (1952), Davio (1957), Liviana (1960). Nel 1945 la conduzione del complesso passa da Rosina a Leonida che, già artista poliedrico (acrobata, clown, domatore), si afferma ben presto come impresario di circo, contribuendo al rafforzamento dell’Ente nazionale circhi. Sotto la sua guida i C. formano lo zoo viaggiante più grande d’Italia e adottano un sistema produttivo che li porta a trascorrere l’inverno in Italia e l’estate all’estero, presentando produzioni sempre nuove. Fra i circhi diretti da Leonida ricordiamo l’Heros (in società con Enis Togni) e soprattutto il Medrano, che debutta a Varese nel 1972 e che consacra definitivamente la famiglia C.-De Rocchi. Nel 1978 Leonida muore, lasciando la conduzione degli interessi familiari al nipote Ugo De Rocchi. La famiglia continua a crescere e le ultime generazioni hanno la possibilità di formarsi all’Accademia del circo, nata anche grazie all’apporto degli stessi C.-De Rocchi. Si forma così uno dei migliori e meglio nutriti gruppi di base del circo contemporaneo, capace di eseguire al massimo livello i classici numeri della scuola italiana, oltre a consolidare l’esperienza dell’ammaestramento di animali. I C.-De Rocchi rilevano il Parco Zoo safari di Fasano, dove possono lasciare a svernare i loro animali. Al festival di Montecarlo, dopo una prima esperienza nel 1987, conquistano nel 1996 il Clown d’oro con il numero `La festa del cavallo’.