Carlo Colla e Figli

Capostipite della famiglia Colla è Giuseppe, figlio di un carbonaio, nato a Milano nel 1805 e morto a Soresina nel 1861. La prima documentazione certa della sua attività di marionettista è del 1835. Sappiamo che presentava i suoi spettacoli girovaghi in Lombardia, in Emilia e nel Piemonte orientale e che la sua maschera era Gerolamo. Alla sua morte la sua eredità fu divisa tra i suoi tre figli, Antonio, Carlo e Giovanni. Pochissimo sappiamo dell’attività marionettistica di Giovanni, mentre di rilievo è stata quella dei suoi due fratelli. Antonio, infatti, raggiunge assai presto, una posizione di primo piano nel mondo marionettistico, tanto da presentare i suoi spettacoli, dal 1885 al 1892 e poi ancora nel 1896-97, 1900-1901 e 1903 al teatro Gerolamo di Milano, succedendo ad una compagnia in quegli anni di gran nome, Luciano e Rinaldo Zane. Morto Antonio senza discendenza, il suo materiale viene diviso tra il fratello Carlo e il figlio di Giovanni, Giacomo. Carlo (1832 – 1906) svolge un lavoro girovago, muovendosi tra l’Oltrepò pavese, l’Emilia, la Romagna e il Piemonte orientale. La sua maschera è Famiola. Con lui nasce la Compagnia Carlo Colla e figli che, quando Carlo deve ritirarsi per una grave malattia alla gola (nel 1890), passa sotto la direzione del figlio, anche lui Carlo (Carlo II), nato nel 1873 e appena sedicenne.

Con Carlo II la Carlo Colla e figli acquisisce una maggiore importanza e offre i suoi spettacoli, sempre in Piemonte, Lombardia ed Emilia, in città importanti e in sedi di prestigio. Così, nel 1906 arriva al Teatro Gerolamo di Milano, dove rimane due stagioni. Vi ritorna nel 1910 per fermarsi stabilmente, per quasi mezzo secolo, fino al 1957, quando il Gerolamo viene chiuso. Segue un periodo di inattività (e intanto, nel 1962, muore Carlo II) fin quando, per l’iniziativa di Eugenio Monti (figlio di Carla C.) e del figlio di Carlo II, anche lui di nome Carlo (III), la Compagnia riprende l’attività. Eugenio Monti, laureato in lettere, non aveva alcun proposito di rifarsi marionettista secondo la tradizione della sua famiglia, ma fu stimolato dai professor Mario Apollonio dell’Università Cattolica di Milano, uno dei suoi professori, a togliere dalle casse nelle quali giacevano i preziosi materiali della Compagnia per una mostra all’Università stessa. Quella mostra è una rivelazione per i milanesi.

Sotto la spinta di quella mostra e della ripresa d’attenzione della città, Eugenio Monti rimette insieme i Colla per ridar vita alla Compagnia che, nel 1968, debutta alla Piccola Scala con la ripresa di Il Ballo Excelsior. È questo il primo e grande successo della rinata Compagnia Colla. Segue una serie di spettacoli di grande qualità, in sedi italiane e straniere tra le più importanti, con produzioni che soprattutto rivisitano, al tempo stesso in modo critico e filologico, i vecchi copioni tradizionali della Compagnia, ma anche affrontano, senza rinnegare il filo della tradizione, nuovi testi. La Compagnia Colla acquisisce così una posizione di primissimo piano nel quadro internazionale del teatro di marionette. Intanto anche Giacomo, figlio di Giovanni, ha continuato l’attività marionettistica e così suo figlio Gianni che, con la figlia Cosetta, si stabiliscono a Milano, con un proprio teatro. Gianni e Cosetta Colla si sono impegnati, con molto coraggio e continue difficoltà, nel rinnovamento del repertorio marionettistico, adottando testi di qualità letteraria e teatrale. Citiamo La famosa invasione degli orsi in Sicilia di D. Buzzati e le maschere per La favola del figlio cambiato di Pirandello per la regia di O. Costa al Piccolo teatro di Milano, 1957. Per diversi dei loro spettacoli hanno chiamato a collaborare pittori e scultori contemporanei di rilievo (fra gli altri Luigi Veronesi).