Campori

Figlia d’arte, quando la compagnia paterna incontra quella dei De Vico, Anna Campori conosce l’attore Pietro, dal 1937 suo marito e compagno nella vita e sulla scena. Nel 1940 P. De Vico, insieme ad Anna e ai fratelli, forma una sua compagnia che si dedica prevalentemente alla rivista. Nel 1950 Anna lascia la compagnia del marito per lavorare con Macario ( La bisbetica sognata , parodia della commedia di Shakespeare), con Umberto Melnati (genere giallo comico), al Festival dell’operetta di Trieste, con la compagnia Giusti-Tognazzi, con N. Taranto ( B come Babele ). In seguito fonda una compagnia con A. Semprini, C. Ranieri e A. Togliani, dedicandosi prevalentemente allo spettacolo musicale. Recita in numerose produzioni televisive e cinematografiche: ricordiamo Giovanna, la nonna del Corsaro nero , lo storico sceneggiato di Vittorio Metz e i film con Totò (tra gli altri Totò, un turco napoletano , Il medico napoletano , Gli onorevoli , I tartassati ). Negli anni ’80 inizia la lunga collaborazione con il regista A. Calenda ( L’inventore del cavallo di A. Campanile, il revival Cinecittà , Miles gloriosus di Plauto, Le rose del lago di F. Brusati).