Campbell

Debutta negli anni ’70 e, seguendo la lezione di Robert McLellan, cerca di sfruttare le potenzialità teatrali della lingua scozzese affermandosi nel genere del dramma storico. Come già Hector MacMillan e Tom McGrath, C. scrive in uno scozzese dai toni sufficientemente reali per contribuire a reinventare l’identità nazionale. Si distingue nel 1976 ottenendo un grande successo al festival Fringe di Edimburgo con Il gesuita (The Jesuit): dramma storico sul martire St. John Ogilvie, che rifiutò di rinnegare il cattolicesimo nonostante la prigionia e le torture impostegli da un arcivescovo protestante. Con Il soldato Somerville (Somerville the Soldier, 1978) e Le vedove di Clyth (The Widow of Clyth, 1979), dramma in parte autobiografico, l’interesse di C. va focalizzandosi verso la specificità delle emozioni individuali, entro contesti storici in cui si dibattono tematiche di interesse generale; percorso che lo conduce ai lavori degli anni ’80: Il vicolo dei domenicani (Blackfriars Wynd, 1980); Fino a che tutti i mari si seccano (Till All the Seas Run Dry), `dramma musicale’; La vendetta di Howard (The Howard’s Revenge, 1985), monologo che esplora gli stati emozionali dietro le quinte dell’attore e manager J.B. Howard. Nel 1993 C. prosegue la sua indagine sulla vita di Caithness (cominciata in Le vedove di Clyth ) con Il vecchio compagno (The Auld Fella).