Busch

Dopo aver studiato canto e recitazione Ernst Busch viene assunto nel 1921 dal Teatro comunale di Kiel. Dal 1924 al 1926 lavora a Francoforte, l’anno seguente alla Landesbühne della Pomerania e, fra il 1927 e il 1932, alla Volksbühne di Berlino, con Erwin Piscator, nella messa in scena di opere quali Oplà, siamo vivi! di E. Toller (1927) e Judas di R. Schenk (1928). Lavora anche nell’ambito del cabaret, in particolare su canzoni di H. Eisler, e nel cinema. Nel 1933 emigra dapprima in Olanda, poi in Belgio e a Londra; vive e lavora per due anni nell’Unione Sovietica e nel 1937 si reca in Spagna come combattente nella guerra civile. Nel 1938 è in Belgio, ma due anni dopo è fatto prigioniero in un campo di concentramento francese e dal 1942 al 1945 nelle carceri tedesche, accusato di istigazione all’alto tradimento per aver diffuso, attraverso l’esecuzione di canzoni, il comunismo in Europa. Alla fine la sua pena viene ridotta a una detenzione di quattro anni. Nel 1946 riprende il suo lavoro di attore a Berlino, allo Hebbel Theater e al Theater am Schiffbauerdamm; dopo il 1951 recita al Deutsches Theater nel ruolo di Mefistofele nel Faust , al Berliner Ensemble in ruoli come quello di Semën Lapkin in La madre , di Koch in Madre Coraggio e di Azdak in Il cerchio di gesso del Caucaso.