Brogi

Dopo aver interrotto gli studi, si afferma presto in teatro, cinema e televisione (diventa popolare con lo sceneggiato Eneide nel ruolo del protagonista). Si è dichiarato «allievo di Diderot, autore del Paradosso dell’attore , più che di Stanislavskij». Se gli anni ’50 e ’60 lo vedono diviso tra Shakespeare e Goldoni (anche nel ruolo di Arlecchino), diretto da Squarzina, Strehler, Zeffirelli e Fo ( Gli arcangeli non giocano a flipper , Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri ), le sue interpretazioni recenti più note vanno da Il bacio della donna ragno di M. Puig (regia di M. Mattolini, 1980) a Jago per l’ Otello di Gassman nella stagione 1981-82. È Baal di Brecht, con la regia di R. Guicciardini, nel 1986 e poi torna a Shakespeare con Misura per misura nel 1987, con la regia di J. Miller. Tra le interpretazioni dell’ultimo decennio: D’Annunzio ( La città morta , con Alida Valli, e La nave , nel 1989, regia di A. Trionfo); Shakespeare ( Falstaff ), Moravia ( Il diavolo non può salvare il mondo , regia di G. Zampieri), J. Grack ( Il re pescatore , regia di K. Zanussi, al festival di San Miniato), G. Bufalino ( Le menzogne della notte con la regia di G. Ferro).