Braunschweig

Dopo gli studi di filosofia all’Ecole Normale Supérieure, nel 1987 Stéphane Braunschweig entra all’Ecole du Théâtre National du Chaillot diretta da Antoine Vitez. Debutta alla regia già nel 1988 al festival d’Alès con Woyzeck di Büchner, messo in scena con la sua compagnia Théâtre-Machine: considerato un enfant prodige e un regista tra i più interessanti della nuova generazione francese, è sostenuto e accolto dalle istituzioni. L’esplorazione dell’universo europeo d’inizio Novecento prosegue con Tambours dans la nuit di Brecht (1989) e Don Juan revient de guerre di Horváth (1990). I tre lavori formano la trilogia Les hommes de neige , che a Gennevilliers riceve il premio per la rivelazione teatrale del Syndacat de la critique (1991). Sempre del 1991 è la messa in scena a Digione di Ajax di Sofocle, di La cerisaie di Cechov a Orléans nel 1992, entrambi presentati al festival d’Automne. Nel 1993, in collaborazione con G. Barberio Corsetti, realizza a Digione Doctor Faustus da Thomas Mann; allestisce quindi Le conte d’hiver di Shakespeare e nello stesso anno è nominato direttore del Centre dramatique national d’Orléans-Loiret Centre. Affronta H. von Kleist con Amphitryon e Paradis Verrouillé (Sur le théâtre des marionettes, Penthésilée, fragments) nel 1994 per il festival d’Avignone, confermando la predilezione per i classici e per il lavoro sul testo, punto di partenza per la produzione di un universo poetico-emotivo che susciti nel pubblico uno `stupore lucido’. Si dedica anche alla regia lirica: Le chevalier imaginaire di P. Fénelon (1992), Le chateau de Barbe Bleu di B. Bartók (1993), Fidelio di Beethoven (1995, Staatsoper di Berlino, ripreso a Venezia nel 1998), La rosa de Ariadna di G. Dazzi, Jenufa di L.Janácek (Parigi, Théâtre du Chatelet 1996). Del 1995-96 sono Franziska di F. Wedekind e Peer Gynt di Ibsen; del 1997 è la consacrazione europea con Measure for measure di Shakespeare su commissione del festival di Edimburgo per l’edizione del cinquantenario. Dans la jungle des villes di Brecht (1997-98) è l’ultimo spettacolo messo in scena per il Centre dramatique national d’Orléans, direzione che lascia nel luglio 1998. Per il gennaio 1999 prepara con il suo Théâtre-Machine, in coproduzione con il Théâtre Bouffes du Nord di Parigi, Le marchand de Venise di Shakespeare, che quindi riallestirà con attori italiani per il Nuovo Piccolo Teatro di Milano in primavera.