Bonelli

B. non è sfuggito alla legge della commedia che lo ha reso famoso: si tratta de L’Imperatore (1929), che ebbe un grande successo sia in Italia che all’estero, per aver portato in scena, facendo ricorso ad un tardo teatro del grottesco, la figura di Napoleone attraverso un attore che crede di esserlo diventato davvero. Altri suoi testi sono: Stenterello e il granduca (1924); Il medico della signora malata (1926); Il mio cuoco e la mia amante (1929). Il suo è un teatro leggero, molto vicino a quello dei telefoni bianchi. Non per nulla scrisse a quattro mani con Aldo De Benedetti: L’uomo che sorride (1935); e con Lucio D’Ambra: Il mestiere di galantuomo (1937). La sua comicità risentiva molto della beffa tipica del costume popolare toscano. Fu anche autore di libretti, come La maschera nuda (1923), e di qualche operetta. Svolse anche attività di soggettista e sceneggiatore cinematografico.