Bertoli

A volte la fortuna di un autore è legata a un testo; per Bertoli I diari si trasformò in una vera e propria commedia di successo, dato che fu rappresentata parecchie volte in Italia e all’estero. Gli inizi della sua carriera risalgono al 1956, quando debutta al Teatro Minimo di Bologna, con La coincidenza . Nel 1959 vinse il premio Riccione proprio con I diari . Da allora la sua attività di drammaturgo è senza sosta: scrive Di funghi si muore (1959); Lo diciamo all’Onorevole (1960); Mogli, vedove, ragazze da marito (1960); L’amore è cieco (1964); Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1968); Doppie coppie (1971); Bella Italia amate sponde (1973); Al ladro! Al ladro! (1975); Elogio della pazzia (1976); Cinecittà (1985) e Ragazze di Lisistrat a (1986), scritto insieme ad A. Calenda. La sua drammaturgia si caratterizza per una attenzione al mondo contemporaneo, visto nella sua assurdità, e per un umorismo che ha sempre un riferimento specifico nell’attualità.