Berlin

Emigrato con la famiglia negli Usa all’età di quattro anni, Irving Berlin apprende i primi elementi della musica dal padre, cantore di sinagoga, ma poi per sopravvivere esercita diversi mestieri, fra cui quello di cameriere-cantante. Comincia a scriversi da solo le sue canzoni e come autore incontra successi sempre maggiori: la prima canzone che riesce a pubblicare (1907) è un omaggio al nostro Paese, “Marie from Sunny Italy”. Tra i suoi titoli più noti, compresi in spettacoli musicali diversi, suoi o di altri autori (o in film), sono: “Alexander’s Ragtime Band”, “Blue Skies”, “God Bless America!” (divenuta quasi un inno nazionale), “A Pretty Girl is like a Melody” (massima espressione in lode dell’eterno femminino), “Remember”, “Always”, “Cheek to Cheek”, “White Christmas” (divenuta `rituale’ per le celebrazioni del Natale quanto i canti della tradizione liturgica). Il teatro viene affrontato nel 1914 con la commedia musicale Watch Your Steps (protagonisti Irene e Vernon Castle), che presenta la novità – per uno spettacolo teatrale – di essere basata sul ragtime. Segue una folta produzione di spettacoli musicali, rappresentati fra gli anni ’10 e il 1949: praticamente ogni anno esce un nuovo musical con la firma di B., su copioni di diversi autori. Del 1915 è Stop! Look! Listen! , una rivista con Gaby Deslys e Marion Davies (ancora su ritmi rag : un numero si intitola “Everything in America is Ragtime Crazy”, ma anche il resto sfoggia un irresistibile sincopato); del 1916 The Century Girl (in collaborazione con Victor Herbert); del 1917 Dance and Grow Thin (definita una `midnight revue’); del 1918 Yip, Yip, Yaphank , rivista rappresentata dai militari di una base americana, in cui presta servizio il sergente Irving Berlin, che esegue un tipico `lamento’ della vita militare, “Oh, How I Hate To Set Up In The Morning”. Questa rivista serve di abbozzo per un successivo e più impegnativo spettacolo per soldati, This is the Army , rappresentato durante la Seconda guerra mondiale, nel 1942.

Irving Berlin si mette volontariamente a disposizione del governo, scrivendo canzoni per i militari, per la Croce Rossa e gli operai impegnati nello sforzo bellico, esibendosi personalmente nelle zone di operazione. Per tornare alla produzione degli anni ’10, occorre segnalare tra i lavori musicali Cohan Revue of 1918 (scritta in collaborazione con George M. Cohan) e, nel 1919, Ziegfeld Folliès of 1919 (per Eddie Cantor e altri attori), seguito dalle versioni 1920 e ’27 dello stesso spettacolo. Nel 1920 Irving Berlin si costruisce un proprio teatro, battezzato ‘The Music Box Theatre’, in cui rappresenta quattro edizioni (poi sospese per i costi eccessivi nella gestione della sala) di una rivista denominata The Music Box Revue : nel 1921, ’22, ’23 (Grace Moore è tra gli interpreti) e ’24 (con Fanny Brice, Grace Moore e Claire Luce). Di particolare rilievo la commedia `pazza’ The Cocoanuts (1925) in cui si esibiscono i fratelli Marx (quattro, a quel tempo: Groucho, Zeppo, Harpo e Chico), portata sullo schermo nel 1929. Dopo Face the Music (1932), satira della Grande Crisi economica, è la volta di As Thousands Cheer (1933) con Clifton Webb e Ethel Waters, burlescamente impaginato come le cronache di un giornale, da un’idea di Moss Hart: vi appartiene una canzone drammatica sulla condizione dei neri americani, “Suppertime”. Per quattro anni B. è a Hollywood, impegnato a scrivere canzoni per il cinema: tra i migliori risultati sono Cappello a cilindro (Top Hat, 1935), Seguendo la flotta (Follow the Fleet, 1936) e Girandola (Carefree, 1938), tutti diretti da Mark Sandrich e interpretati da Fred Astaire; La signora della Quinta Strada (On the Avenue, 1937) di R. del Ruth, con i Ritz Brothers; La grande strada bianca (Alexander’s Ragtime Band, 1938) di H. King, con Tyrone Power e Ethel Merman; Ho trovato una stella (Second Fiddle, 1939) di S. Landfield, con Sonja Henie.

La partecipazione di Irving Berlin al cinema continua anche in seguito: oltre ai film tratti da suoi lavori teatrali ricordiamo La taverna dell’allegria (Holiday Inn, 1942; è per questo film che B. scrive “White Christmas”, a sua volta origine di una pellicola con questo titolo del 1954), ancora di Sandrich; Cieli azzurri (Blue Skies, 1946) di S. Heisler, con Bing Crosby e Fred Astaire; Ti amavo senza saperlo (Easter Parade, 1948) di C. Walters, con Fred Astaire e Judy Garland; Follie dell’anno (There’s No Business Like Show Business, 1954) di W. Lang. Gli spettacoli teatrali si diradano, anche per gli impegni del periodo bellico, e sono di limitato spessore; fa eccezione Annie Get Your Gun (1946) con Ethel Merman nel ruolo di Annie Oakley, campionessa di tiro nel circo di Buffalo Bill: diventerà un film nel 1950 ( Anna prendi il fucile ), con Betty Hutton protagonista. Del 1949 è Miss Liberty , musical patriottico su testo di Robert Sherwood; del 1950 Call Me, Madam e del 1962 Mr President , ancora su motivi di politica interna. Russo, ebreo e povero, Irving Berlin è il tipico esempio di immigrato che, partendo dal nulla, arriva in cima alla scala del successo, diventando fra l’altro più `americano’ (nello spirito, nelle abitudini, nell’attaccamento alla nuova patria) degli americani di lunga data. Da notare, a proposito della sua scalata ai vertici di Tin Pan Alley (il quartiere degli editori di canzoni) e di Broadway, il fatto che Irving Berlin, pur avendo come si suol dire la musica nel sangue, non imparò mai a leggere le note, costretto per di più a suonare il pianoforte con un solo dito. Nel suo teatro musicale egli afferma uno stile che, come nelle canzoni, concilia la memoria della ballata tradizionale americana con i ritmi del jazz; il suo talento di melodista fa il resto, imponendolo come uno dei più fortunati e rappresentati compositori dell’intera storia di Broadway.