Berghaus

Dopo la maturità Ruth Berghaus studia regia e pedagogia della danza sotto la guida di Gret Palucca. Nel 1950 inizia la sua attività teatrale con la coreografia dell’allestimento di R. Mohaupta Die Bremer Stadtmusikanten . Nel 1951 è scritturata dal Theater der Freundschaft di Berlino e l’anno successivo è al Deutches Theater. Per il suo sviluppo artistico risulta decisivo l’incontro con l’opera, alla Deutsche Staatsoper, e con il teatro di Brecht. Dal 1958 al 1963 lavora a diverse coreografie insieme al marito, il musicista Paul Dessau. Nel 1964 conquista l’ambiente teatrale berlinese grazie alla scena della battaglia del Coriolano, spettacolo allestito per il Berliner Ensemble, diventando famosa anche all’estero. Nel 1967 diventa regista al Berliner Ensemble, nel 1971 ne diventa la direttrice artistica. Come regista nel ’71 cura la prima assoluta del dramma giovanile di Brecht Nella giungla delle città (Im Dickicht der St&aulm;dte) la prima versione del dramma La madre (Die Mutter, 1974) e la prima assoluta di Zement di Heiner Müller nel 1973. Nel 1977 viene scritturata come regista alla Deutsche Staatsoper dove allestisce Einstein (1974), Il signor Puntila (Puntila, 1976), Leonce e Lena (Leonce und Lena, 1979) e Lanzelot (1989). Questi lavori della Berghaus portarono all’ampliamento dei mezzi, all’interazione fra pubblico e palcoscenico e alle trasposizione dei principi del teatro epico nel teatro d’opera. Per le sue regie viene coniato il termine `metafora scenica’ legato al principio brechtiano della separazione e dell’autonomia degli elementi della rappresentazione. Con gli anni seguono nuovi successi: da Parsifal (1982) al Ring (1985-87) di Wagner per l’Opera di Francoforte, al Don Giovanni (1984). Negli ultimi venti anni B., se si prescinde dagli allestimenti berlinesi presso il Theater im Palast ( Heines letzte Liebe, 1977; Stella, 1980) è stata attiva soprattutto come regista d’opera. In questo periodo ha contribuito in modo sostanziale all’evoluzione della sua arte. Va menzionato a questo proposito il grande esempio che rappresenta l’allestimento del suo Wozzeck (1984) presso l’ Opéra di Parigi. Tratti caratteristici delle sue soluzioni sceniche sono la forte qualità narrativa e l’elaborazione delle contraddizioni dovute alla ricchezza dei rapporti che ha saputo instaurare fra tutti i grandi artisti che ha diretto e le arti che danno vita e rinnovano la magia del teatro.