Barrymore

Il capostipite, Maurice Barrymore (Herbert Blythe; 1847 – 1905), debuttò in Inghilterra e si trasferì poi negli Usa dove sposò Georgiana Emma Drew, appartenente a un’illustre famiglia d’arte. Ebbero tre figli, tutti destinati a grande fama. Lionel (1878 – 1954) fece teatro (con successi come The Copperhead di A. Thomas e La cena delle beffe di S. Benelli accanto al fratello) fin quando un disastroso Macbeth (1921) non lo convinse a trasferirsi definitivamente a Hollywood. Lo seguì, ma nel 1940, la sorella Ethel (1879 – Filadelfia1959), che per la sua bellezza (fu coniata per lei l’espressione `glamour girl’) e il suo talento era stata un idolo di Broadway (dove un teatro porta dal 1928 il suo nome), dal 1901 ( Captain Jinks of the Horse Marines di C. Fitch) al 1939 (Il grano è verde di E. Williams), affrontando anche personaggi come Nora, Porzia, Giulietta e Margherita Gautier. A Hollywood approdò stabilmente anche John (1882 – 1942) quando, dopo aver sfruttato a lungo sulle scene il proprio fascino (il profilo famoso) e la propria disinvoltura, si era guadagnato i galloni del grande attore interpretando Giustizia di J. Galsworthy, Riccardo III e soprattutto, nel 1922, un Amleto, acclamato in patria e a Londra come il migliore, forse, del suo tempo.