Barrella

Cresciuto all’ombra di Ferravilla, ne assorbì l’arte e le qualità comiche, diventando una delle figure caratteristiche del mondo artistico ambrosiano. Dopo una parentesi cinematografica e un breve soggiorno americano, tornato a Milano tentò di formare una compagnia dialettale. La cosa gli riuscì solo nel 1931, al Teatro Filodrammatici; qui un suo lavoro, Bal tabarin (1931), riscosse notevole successo. Fra le sue caratterizzazioni sulla scena particolarmente felice fu quella del `brumista’, cioè del vetturino.