Barišnikov

Michail Nikolaievich Barišnikov studia all’Istituto coreografico di Riga dal 1958 al ’64 per poi passare all’Istituto coreografico di Leningrado (studia con Aleksandr Puskin), dove si diploma nel 1967 per entrare nella compagnia del Kirov. Primo premio a Varna nel 1966, nel passo a due del Don Chisciotte dimostra straordinarie doti di danzatore classico dal movimento naturale ed espressivo, che riesce ad annullare nella danza le difficoltà tecniche delle pirouettes e dei salti. Solista al Kirov sino al 1974, dove affronta i principali titoli del repertorio classico e sovietico ( Giselle , Il lago dei cigni , La bella addormentata , Corsaro , Le fiamme di Parigi ) e molti balletti creati per le sue doti speciali di danzatore superdodato ma, secondo gli standard russi, di difficile impiego nei titoli classici: Amleto di Konstantin Sergeev (1970), La creazione del mondo di Kasatkina e Vasilev (1971). Nel 1969 con Vestris , miniatura coreografica di Leonid Jakobson, vince il primo premio al concorso internazionale di Mosca, dimostrando anche grandi doti di interprete. Il 30 aprile del 1974 danza per l’ultima volta al Kirov in Giselle . Subito dopo, durante una tournée del Kirov in Canada, sceglie di fuggire e restare in Occidente, sulla scia della clamorosa fuga di Nureyev, con il quale il paragone resta costante: tanto è dionisiaca, teatrale, irruente, a costo anche di imperfezioni vistose, la danza di Nureyev, quanto è apollinea, perfetta, pura, a costo di rinunciare a certe parti quando la tecnica non lo permette più, quella di B. Negli Usa la sua compagnia elettiva è l’American Ballet Theatre, dove danza dal 1974 al ’78, interpretando i principali ruoli del repertorio classico. Negli stesi anni affronta nuovi ruoli o creazioni realizzate per lui da Roland Petit ( Carmen e Le jeune homme et la mort , La dama di picche ), John Butler ( Medea ), John Tetley ( Sagra della primavera ), Antony Tudor ( Shadow Play ), Twyla Tharp ( Nine Sinatra songs , Push comes to shove ).

Dal 1978 al ’79 è danzatore del New York City Ballet ma, nonostante la formazione classica russa, lo stile rapido e sincopato di Balanchine è lontano dalle sue corde artistiche: eccelle nei ruoli più classici come Apollo , Figliol prodigo , Sonnambula e nei balletti di Jerome Robbins ( Dances at a gathering , Other dances , L’après-midi d’un faune ). In questi anni tuttavia non manca di mettersi alla prova con altri stili e con le compagnie di altri grandi coreografi americani: Alvin Ayley, Paul Taylor, Martha Graham. Assurge al ruolo di pop-star per i suoi amori con Isabella Rossellini e Jessica Lange. Intraprende una carriera di attore in Due vite, una svolta (1977), Le notti bianche (1985), dove interpreta sostanzialmente se stesso, Il gabinetto del dottor Ramires di Peter Sellars (1991). Gira numerosi film e documentari in cui appare nelle sue migliori interpretazioni di danzatore. Dal 1980 al ’89 è chiamato alla direzione dell’American Ballet Theatre. Per questa compagnia, anche prima della direzione, allestisce classici russi: Schiaccianoci (1976), Don Chisciotte (1978), Cenerentola (1983), Il lago dei cigni (1989). Lasciata la direzione dell’American Ballet Theatre, abbandona poco per volta il repertorio classico per passare alla danza contemporanea, le cui difficoltà tecniche sono all’altezza di un ballerino ormai maturo come è B. Con Mark Morris fonda il White Oak Dance Project, una formazione piccola e agile che affronta i classici della coreografia americana (Merce Cunningham, Doris Humphrey) e lavori di giovani coreografi (Morris prima di tutti). In questo modo Michail Nikolaievich Barišnikov riesce a prolungare una grande carriera di danzatore senza rinunciare a quelle caratteristiche di perfezione e purezza esecutiva che hanno sempre marcato il suo stile.