Bajini

Attivo soprattutto negli anni ’60 e ’70, rivela nei suoi testi una visione satirica della società contemporanea, della quale mette a nudo, con un discorso estroso e sorprendentemente paradossale, l’incapacità di riconoscere ogni dimensione di moralità e di amore. Tra i titoli del suo folto catalogo, L’armistizio (1957), Come siam bravi quaggiù (1960, con Vittorio Franceschi), Il capitale morale (1962), La luce rossa (1963), Eugenio o il trionfo della salute (1964, rappresentata al festival dei Due Mondi di Spoleto), Roma, anno zero (1966), Giulio II (1972), L’anitra bianca (1973). Si è cimentato anche nel dialetto milanese, di cui è esperto cultore ( I padron de cà , 1969).