Babilée

Guttmann; Parigi 1923), ballerino, coreografo e attore francese. È da considerare fra i migliori e più geniali danzatori francesi del dopoguerra. Artista dotato di grandi qualità tecniche, di superiore carisma e personalità estrosa (ha affrontato anche la regia teatrale), si è cimentato pure nella coreografia con risultati apprezzabili. Già allievo della scuola di ballo dell’Opéra, negli anni dal 1936 al ’40, l’ha lasciata per debuttare nel 1941 a Cannes ne L’oiseau de feu di Stravinskij, a lungo fra i suoi cavalli di battaglia. Dopo una prima esperienza con i Ballets de Paris, nel 1945 fu tra i primi a seguire Roland Petit nella felice e fertile stagione dei Ballets des Champs-Élysées, segnalandosi soprattutto quale straordinario interprete del personaggio del Joker in Jeu de cartes di Stravinskij, nella versione della Charrat. La sua fama tuttavia si è consegnata agli annali del balletto per il ruolo del protagonista in Le jeune homme et la mort di Petit (1946), da lui danzato accanto alla moglie, la ballerina Nathalie Philippart. Con eguale successo (al suo fianco Leslie Caron) è stato l’interprete di La rencontre, ou Oedipe et le Sphinx (1948) di David Lichine. È del 1949 la sua prima coreografia, L’Amour et son amour (su musica di Franck; scene e costumi di Cocteau), cui farà seguito Till Eulenspiegel , sul poema sinfonico di R. Strauss. Scritturato anche all’estero, danza a Firenze, invitato dal Maggio musicale, con il Ballet Théâtre. Nel 1952 gira alcuni film sulla danza ed è di nuovo all’Opéra, dove danza Giselle e Le spectre de la rose . Lasciato Palais Garnier, è a New York e nel 1955 alla Scala dove interpreta Mario e il mago , balletto di Luchino Visconti con la coreografia di Massine e la musica di Franco Mannino (dall’omonima novella di Thomas Mann). Formata una sua compagnia, crea nuovi balletti fra i quali l’applaudito Balance à trois , Sable e La boucle . Negli anni ’60 lavora anche per il teatro di prosa e appare in Le balcon di Genet, oltre che (accanto a Maria Casarés) in La reine verte (1963), `spettacolo totale’ realizzato da Béjart. Nel 1972 è chiamato a dirigere per qualche tempo il Ballet du Rhin, dopo di che le sue apparizioni nel mondo della danza e dello spettacolo si fanno sempre più rare. Non manca tuttavia, in tempi a noi vicini, di partecipare accanto a Natalia Makarova a un Omaggio a Fellini prodotto dalla tv italiana.