Arden

Il suo teatro è caratterizzato dallo sperimentalismo linguistico, con l’inserimento di parti in versi, canzoni e soluzioni farsesche di tipo straniante. Le opere più significative della prima fase – dove A. prende le distanze dal socialismo dichiarato degli autori del Royal Court, a favore di un punto di vista più obiettivo – sono Le acque di Babilonia (The Waters of Babylon, 1957), Vivere come porci (Live like Pigs, 1958) e La danza del sergente Musgrave (Serjeant Musgrave’s Dance, 1959), allestita da Lindsay Anderson; in quest’opera A. si ispira a un atto di rappresaglia dell’esercito inglese a Cipro, trasferendola in un distretto minerario dell’Inghilterra del secolo scorso. Nel 1964 viene rappresentato al National Theatre L’ultimo addio di Armstrong (Armstrong’s Last Goodnight), che prende spunto dalla guerra in Congo per porre il problema della violenza. La seconda fase della sua produzione è all’insegna di un impegno politico più diretto, svolta determinata dalla collaborazione con la moglie Margaretta D’Arcy e da due viaggi a New York e in India. Tra le opere più interessanti, una trilogia sulla nascita dell’Inghilterra attraverso la rielaborazione della leggenda di re Artù, L’isola del potente (The Island of the Mighty, 1972); The Non-Stop Connolly Show (1973); The Ballygombeen Bequest (1972), che affronta la questione irlandese riconducendola alle sue radici economiche e di classe. Successivamente A., disperando della possibilità di creare un nuovo teatro per una nuova società, ha rinunciato all’attività di drammaturgo; l’ultima sua opera è un radiodramma, Pearl (1978).