Abba

L’esordio a teatro di Marta Abba avviene nel 1924 con la Compagnia Talli, a Milano, dove ottiene un buon successo nel Gabbiano di Cechov. Pirandello, leggendo la critica di Marco Praga, decide di scritturarla l’anno successivo come prima attrice della Compagnia del Teatro d’Arte di Roma. Inizia così il lungo sodalizio della Abba con Pirandello, che scriverà per lei: Diana e la Tuda, L’amica delle mogli, Trovarsi, Come tu mi vuoi.

L’esperienza del Teatro d’Arte durerà fino all’estate del 1928. La Abba girerà con la Compagnia in tutta Italia e in molte città estere, con un repertorio concentrato sull’opera del maestro, con divagazioni verso altri autori. Nella stagione 1928-29 forma una sua compagnia, con un repertorio che, pur rimanendo fedele ai testi pirandelliani, si allarga verso autori come Shaw, D’Annunzio, Goldoni.

Dal 1925 al 1936 intrattiene un lungo epistolario, oggi finalmente pubblicato, con Pirandello, nel quale problemi di lavoro si alternano a quelli della famiglia e con una vena d’amore mai chiarita. Intanto la critica riconosce Marta A. come la massima interprete del teatro pirandelliano. Si sposa negli Stati Uniti, nel 1938, due anni dopo la morte di Pirandello. Fu diretta, oltre che da Pirandello, anche da Reinhardt e da Salvini.

Ha pubblicato: La mia vita d’attrice e, postumo; Caro maestro… Lettere a Luigi Pirandello (1926-1936), a cura di Piero Frassica. La donazione all’Università di Princeton del suo epistolario ha permesso recentemente di conoscere le lettere indirizzatele da Pirandello.