West

Mae West è stata soprattutto un mito e per varie ragioni: la sua capacità di impersonare una bomba del sesso e contemporaneamente farne la parodia, un humour sovente corrosivo e alcune battute che hanno fatto la storia dello spettacolo americano e, infine, tempi comici perfetti. Ancora una volta il vaudeville e l’aver cominciato a calcare le scene da bambina insegnarono alla futura star tutto sul pubblico e sulla recitazione. Pare fosse apparsa la prima volta in scena a cinque anni; a quattordici già la chiamavano `The Baby Vamp’. A quindici, nel vaudeville, fu la prima a scatenarsi in scena ballando lo shimmy. A diciannove, per la prima volta apparve in una commedia musicale e fu una rivelazione (A’ la Broadway); aveva già rifiutato una proposta di lavoro da parte di Ziegfeld. La W. aveva cominciato abbastanza presto a rivedere e riscrivere vuoi le sue battute vuoi addirittura i suoi sketch, sicché nel 1926 scrisse una commedia per produrla, interpretarla e dirigerla a Broadway: Sex, che le fruttò un’interruzione della polizia, l’arresto e dieci giorni di prigione, ma anche pubblicità per un valore incalcolabile.

La sua seconda commedia, Drag, del 1927, trattava di omosessualità e non oltrepassò una cittadina del New Jersey dove la polizia la fece chiudere definitivamente. Nel 1928 la W. portò a Broadway quello che doveva essere il suo massimo successo teatrale, Diamond Lil, accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica. Pleasure Man , del ’29, fu un altro successo dell’autrice-attrice-regista, e così The Constant Sinner (1931). A questo punto la West accettò le offerte di Hollywood e, cosa inaudita a quei tempi, iniziò a quarant’anni una carriera di star cinematografica. Dieci film in dieci anni, con attori che andavano da Cary Grant a W.C. Fields; ma l’ultimo, apparso nel ’43, non fu un successo. E così l’indomita W. tornò alle scene con una commedia su Caterina di Russia (Catherine Was Great, 1944) e poi con un altro successo nel ’46, Come On Up . Seguì una lunga tournée in Inghilterra con Diamond Lil, che fu ripresa anche a Broadway nel 1949 e nel ’51. Nel 1954, a sessantadue anni, si esibì per la prima volta in un night-club circondata da giovanotti superpalestrati e seminudi: ancora una volta, gran successo. Nel 1959 scrisse la sua autobiografia intitolata, dalla più celebre delle sue battute, Goodness Had Nothing to Do With It , e nel ’78 partecipò di nuovo a un film, lo sfortunato Myra Breckinridge. Ci fu un ennesimo, e ultimo, come-back nel 1978 con il film Sextette.