Wedekind

Figlio di un medico e di un’attrice, Frank Wedekind trascorre l’infanzia in Svizzera; studia germanistica e letteratura francese a Losanna, quindi, per desiderio del padre, legge a Monaco. Nel 1886-87 è responsabile dell’ufficio stampa e pubblicità della ditta Maggi a Zurigo; dopo la morte del padre sceglie di dedicarsi all’attività letteraria. Nel 1890 inizia la stesura di Risveglio di primavera (Frühlings Erwachen), che verrà rappresentato per la prima volta nel 1906 con la regia di Max Reinhardt. Vive a Berlino, Monaco, Parigi e Londra, frequentando gli ambienti della bohème artistica, la gente del circo e del varietà; si interessa alle figure eccentriche o marginali, agli asociali che gettano una luce critica su quella buona società che pone il denaro al vertice della propria scala di valori.

Ben presto in rapporto con l’avanguardia naturalista, nei suoi lavori ne prende decisamente le distanze, esprimendo uno spirito satirico che si nutre di ribellione e di anarchia; i temi ruotano essenzialmente attorno alla liberazione della sensualità dell’amore naturale, e alla lotta contro il comportamento inibito e falsamente moralista della borghesia. Collabora al giornale umoristico “Simplicissimus”, ridicolizzando il militarismo, il clericalismo e ogni genere di autorità; si esibisce, accompagnandosi alla chitarra, al cabaret di Monaco `Die elf Scharfrichter’ (Gli undici boia), in canzoni dallo stile amaro e corrosivo. Compone una quindicina di opere per il teatro, che mette in scena e in cui recita personalmente; a partire dal 1909 effettua numerose tournée.

Risveglio di primavera, a cui soprattutto deve (almeno in un primo tempo) la sua notorietà, è una tragedia dell’adolescenza, in cui gli slanci erotici dei giovani protagonisti si scontrano con la cecità della famiglia e il dispotismo della scuola. La sua struttura infrange il modello di concatenazione lineare della drammaturgia classica, con una successione di quadri che stanno tra loro in rapporto più o meno diretto e in cui la caricatura violenta coesiste con toni di carattere più lirico e melanconico. Lo spirito della terra (Erdgeist, 1895) e Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora, 1904), in seguito fusi sotto il titolo Lulu , oppongono il demonismo femminile alla brutalità calcolatrice e dominatrice del maschio; Lulu spiazza le norme della fedeltà e della gratitudine, i riferimenti stabiliti del bene e del male. La morte dell’eroina per mano di Jack lo Squartatore ha la funzione di preservare l’utopia di un’emancipazione futura attraverso la piena conoscenza di una realtà che ancora la nega.

Il marchese di Keith (Der Marquis von Keith, 1901) tratta il tema dell’arte in rapporto al denaro e del desiderio in rapporto alla morale: una satira che oscilla tra didatticismo e grottesco. Altre opere sono Il cantante da camera (Der Kammers&aulm;nger, 1899), Re Nicolò, o Così va la vita (König Nicolo oder So ist das Leben, 1902), Hidalla (1904), Danza di morte (Totentanz, 1906), Musica (Musik, 1908) e Franziska (1912). L’importanza dell’opera di W., punto di riferimento per la generazione dell’espressionismo, è stata riconosciuta da spiriti tra loro diversi come Karl Kraus, Heinrich Mann e Bertolt Brecht.