Tommasi

L’attività di Paolo Tommasi inizia collaborando con il Piccolo Teatro di Milano. In seguito firma i costumi e le scene per numerosi spettacoli di prosa e lirica con Giancarlo Cobelli, a partire dalla progettazione dei costumi per La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux 1972), La bugiarda di Diego Fabbri 1978, scene e costumi), Turandot di Carlo Gozzi (Venezia 1981), Antonio e Cleopatra di Shakespeare (Estate teatrale veronese 1988), Parenti terribili di J. Cocteau (1991), in cui il disagio del quintetto dei personaggi è determinato dalla perfezione di una struttura costruita su scene conchiuse quasi autosufficenti. Sempre per la prosa progetta scene e costumi per L. Squarzina, tra cui Tramonto di R. Simoni (1981), Timone d’Atene di Shakesperare (1983) e per W. Pagliaro al festival di Spoleto 1990 cura l’allestimento per La cagnotte di E. Labiche. Tommasi trasforma la scena in una scalinata di pietra, rinchiusa in una sorta di tempio medioevale con una serie di scale che si inerpicano verso il niente in A porte chiuse di Sartre (Gubbio 1990). Nelle produzioni scenografiche per il melodramma con la regia di G. Cobelli citiamo Il sacrificio di Lucrezia di B. Britten (Napoli 1989), La locandiera di Salieri (Lugo 1989), Vite immaginarie di G. Di Leva e M. Tutino 1991), in cui l’orchestra in palcoscenico è sormontata da un grande oblò, luogo di apparizioni fantastiche di splendide luminosità e coloriture, e a Genova l’avvincente messinscena di Salome di R. Strauss (1996).