Tofano

Sergio Tofano nasce da una famiglia di magistrati (lui stesso si laurea in legge), ma intanto segue i corsi di recitazione di Virginia Marini e di Edoardo Boutet. Il suo debutto avviene nel 1909 nella compagnia del grande Ermete Novelli, per poi continuare, salendo tutti i gradini da ‘secondo brillante’ a `brillante’ prima accanto a Dondini e poi con Virgilio Talli con il quale rimane per ben dieci anni dal 1913 al 1924, quando viene scritturato nella maggiore compagnia italiana di allora, quella diretta da Dario Niccodemi dove recita accanto ad attori come Vera Vergani, Luigi Cimara, Luigi Almirante (La volpe azzurra di Herczeg e il personaggio di Knock o il trionfo della medicina di Jules Romains, 1925, reso celebre in Francia da Jouvet).

Nel 1928 finalmente è capocomico accanto a Luigi Almirante e Giuditta Rissone, mentre fra il 1929 e il 1931 con Elsa Merlini e Luigi Cimara interpreta, fra l’altro, La dama bianca di Aldo De Benedetti, Gran Mondo di W.Somerset Maugham, Pensaci , Giacomino ! di Pirandello. Attore dotato di un notevole stile, grande illustratore – è il `papà’, con il nome di Sto, del personaggio di Bonaventura che per anni allieterà i lettori del “Corriere dei piccoli” e che diventerà anche personaggio teatrale, – unisce ironia e drammaticità, satira e ottimismo. Proprio per questo può cumulare una partecipazione intensissima al cinema dei `telefoni bianchi’ allora in voga accanto a coraggiose esperienze d’avanguardia in teatro (Una bella avventura, Androclo e il leone di Shaw, Gli occhi azzurri dell’imperatore, ecc).

Accanto a Gino Cervi e a Evi Maltagliati fra il 1937 e il 1939 interpreta Esami di maturità di Fodor e Intermezzo di Noel Coward. Reciterà anche accanto a Vittorio De Sica e a Giuditta Rissone ( Il paese delle vacanze di Ugo Betti, 1940) e con Diana Torrieri. Il dopoguerra lo vede partecipare all’esperimento del Teatro Quirino di Roma dove, sotto la direzione di Costa, interpreta fra l’altro Il giardino dei ciliegi e Sei personaggi in cerca d’autore . Ritorna a fare compagnia con Laura Adani e Luigi Cimara all’interno di quel teatro leggero in cui eccelle (Occupati d’Amelia di Feydeau, Nina di Roussin). Il che non gli impedisce di partecipare, fra il 1949 e il 1952, all’esperienza del Piccolo Teatro dove, diretto da Strehler, recita accanto a Lilla Brignone e Gianni Santuccio in La parigina di Henri Becque, La morte di Danton di Büchner, Casa di bambola di Ibsen.

Nomade di natura, eccolo accanto ad Andreina Pagnani in Chéri di Colette (1951). Importante anche la sua collaborazione con il Teatro dei Satiri di Roma dove, diretto da Luciano Lucignani fra il 1952 e il 1953 interpreta, fra l’altro, il ruolo del cappellano in Madre Coraggio e i suoi figli di Brecht ed è Arpagone nell’ Avaro di Molière con la regia di Fersen. Con Strehler tornerà a recitare nel 1954 nella Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni. Da questo momento le sue apparizioni in palcoscenico si fanno più rade, ma parteciperà all’avventura di Romagnola di Luigi Squarzina nel 1959 e a La resistibile ascesa di Arturo Ui al Teatro Stabile di Torino con la regia di Gianfranco De Bosio (1961). Poi per questo grande attore eclettico, maestro di stile, ci sarà l’esperienza dell’insegnamento all’Accademia d’arte drammatica inframezzata da partecipazioni alla neonata televisione che lo avrà sovente protagonista dei suoi migliori programmi di prosa.