Aldo, Giovanni e Giacomo

Il trio nasce nel 1991 dalla fusione del duo cabarettistico Aldo e Giovanni (vincitori del festival del Cabaret di Loano 1986 e protagonisti di recital e spettacoli sulle follie metropolitane come Non aspettatevi niente n. 1 e n. 2 , 1986-88) e il cabarettista Giacomo ‘Sugar’ Poretti. Quest’ultimo ha lavorato fino al 1987 assieme alla sua ex moglie Marina Massironi – che tuttora continua a collaborare con Aldo, Giovanni e Giacomo – nel duo Hansel e Strudel e nel 1988 si è esibito da solo in Mens sana in corpore nano , scritto con Carlo Turati. A., G. e G., pur avendo alle spalle anni di professionismo rigoroso, hanno saputo mantenere una vivacità e una spontaneità artistica del tutto rara. La loro comicità, dalle linee essenziali e dai canoni classici, si avvale inoltre della grande esperienza cabarettistica e ‘fisica’ dei migliori showmen, ponendosi a cavallo tra il teatro comico e la rivista. Dopo l’esordio teatrale del 1992 con Lampi d’estate al Ciak di Milano, il trio partecipa a diversi spettacoli, tra cui: Baruffe di maggio al Teatro dell’Elfo nel ’93, Ritorno al gerundio , ideato e realizzato con altri attori per lo Zelig (1993), Aria di tempesta interpretato assieme di Marina Massironi (1993). Nel 1995 sono uno dei gruppi di punta de Il circo di Paolo Rossi , mentre nel ’95 realizzano uno spettacolo di grande successo nazionale dal titolo: I corti , scritto con Gino e Michele, loro pigmalioni. Al cinema ottengono un travolgente successo con Tre uomini e una gamba, una divertentissima commedia di cui firmano anche la loro prima regia.

Albanese

Dotato di grandi capacità mimiche ed espressive, Antonio Albanese ottiene successi sia in teatro che in cinema e televisione. Si forma alla Scuola d’arte drammatica ‘P. Grassi’ al fianco di registi teatrali appartenenti all’area della sperimentazione e della cultura meno tradizionale come Dario Manfredini, Gabriele Vacis, Jesus Carlos Martín, Santagata e Morganti e Giampiero Solari. Dopo una breve ma folgorante stagione al cabaret Zelig di Milano, A. raggiunge il grande pubblico televisivo grazie a Su la testa di Paolo Rossi (1993) nei panni dei suoi famosissimi personaggi Alex Drastico (il meridionale spocchioso) e Epifanio (il suo poetico e insicuro contraltare, eredità di un suo precedente studio teatrale), due tipi che si inseriranno ben presto per i modi di dire e di muoversi nel linguaggio comune. Anche a teatro i suoi personaggi ottengono grandi consensi di critica e di pubblico e il suo spettacolo Uomo (1992), che lo vede unico interprete in scena, verrà ripreso nel 1994 registrando il tutto esaurito in ogni piazza per ben due stagioni. Continua a alternare televisione (Mai dire gol) e palcoscenico: nel 1994 interpreta la commedia di Francesco Freyrie Salone meraviglia con Vito e Tita Ruggeri, diretto da Daniele Sala. Nel 1997, dopo essere stato protagonista del film Vesna va’ veloce di Carlo Mazzacurati, affronta al cinema nella doppia veste di regista e interprete Uomo d’acqua dolce e inizia una fortunata tournée con il nuovo spettacolo teatrale Giù al nord di cui firma, assieme a Michele Serra ed Enzo Santin, la drammaturgia, mentre la regia è di Giampiero Solari. A. è anche autore del libro Patapim e Patapam che raccoglie alcuni suoi monologhi.

Bisio

Diplomatosi presso la Civica scuola d’arte drammatica di Milano (1981), Claudio Bisio calca le scene teatrali lavorando con Fo (Morte accidentale di un anarchico, 1987) e con il Teatro dell’Elfo (Sogno di una notte d’estate, Nemico di classe, Comedians, Café Procope). Negli stessi anni riesce anche a dedicarsi al cabaret: la sua palestra è il Derby, prima, lo Zelig poi. Teatro e cabaret trovano un piacevole punto d’incontro in divertenti monologhi tra cui: Guglielma (1987), Aspettando, godo (1990), Le nuove mirabolanti avventure di Walter Ego (1992), Tersa Repubblica (1994-95) e Random (1995) poutpourri dei precedenti. Il suo ultimo lavoro teatrale (1997), Monsieur Malaussene au théâtre di D. Pennac, per la regia di Giorgio Gallione, ha avuto un notevole successo. Al cinema, con registi come Salvatores, Risi, Monicelli, G. Bertolucci, l’attore raggiunge una popolarità ancora più ampia. Artista poliedrico, incide anche un disco di successo, Rappout (con Rocco Tanica), che diventa la canzone dell’estate 1991. Molte anche le sue presenze televisive da Cielito Lindo (1992) a Mai dire gol (1998). Grande talento comico, B. ha trovato la notorietà sfruttando il filone cabarettistico e costruendo una sua personalissima satira dei tempi moderni. Efficace testimonial di un’epoca che ama il divertissement intelligente e lo svago di classe, non gli mancano né la capacità né la potenza per imporsi in ruoli drammatici.