Elfo

Il Teatro dell’Elfo è una compagnia teatrale fondata a Milano nel 1972 da un gruppo di giovani provenienti per lo più dalla scuola del Piccolo Teatro. Lo scopo è quello di dar voce al mondo giovanile, non per assecondarlo, ma per stimolarlo criticamente. Appartengono ai primissimi anni di attività gli spettacoli 1789: scene dalla rivoluzione francese, Pinocchio Bazaar, Le mille e una notte. Nel 1978 l’Elfo ottiene dal comune di Milano la sede di via Ciro Menotti. Comincia una crescita organizzativa e artistica che si manifesta con il primo spettacolo cult: Sogno di una notte d’estate, un musical rock classificato come autentico fenomeno di inizio decennio, ma soprattutto uno spettacolo che segna il passaggio da un immaginario puramente giovanile a un mondo espressivo più complesso. La direzione del teatro è affidata a Gabriele Salvatores, a cui si affianca nel 1982 Elio De Capitani, che assume la responsabilità unica nel 1983. Gli anni ’80 sono fervidamente creativi e contribuiscono al lancio di molti attori destinati a imporsi al grande pubblico: da Paolo Rossi a Silvio Orlando, da Claudio Bisio a Luca Barbareschi. L’Elfo, divenuto nel frattempo Teatro stabile di produzione, mette in scena Nemico di classe di N. Williams (regia di De Capitani), Visi noti, sentimenti confusi di B. Strauss (regia di De Capitani), Comedians di Griffith (regia di Salvatores), Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder (regia di Bruni e De Capitani). Nel 1992 si associa con un altro stabile privato di Milano, il Teatro di Porta Romana. Il nuovo organismo prende il nome di Teatridithalia.

Salvatores

Gabriele Salvatores si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Milano, dove studia giurisprudenza all’università; si diploma alla scuola del Piccolo Teatro. Nel 1972 fonda insieme a Elio De Capitani, Ferdinando Bruni e alcuni reduci della Comune di Dario Fo il Teatro dell’Elfo, per cui curerà come regista e autore più di venti spettacoli. L’esordio nella regia risale al 1971 (l’adattamento di 1789 di A. Mnouchkine), quando ancora la compagnia provava al centro sociale Leoncavallo e girava l’Italia su un furgone. Seguono Zumbi (1972), Woyzeck di Büchner (1973), Bertoldo a corte (1973), Pinocchio bazar (1975), Pulcinella nel paese delle meraviglie (1975), Le mille e una notte (1977), testo collettivo liberamente tratto dalla raccolta di novelle orientali, e Satyricon, da Petronio (1979).

L’Elfo si caratterizza subito per l’abolizione del diaframma tra palcoscenico e platea e per la mescolanza dei generi (cinema, danza, musica), oltre che per la scrittura collettiva dei testi, spesso incentrata sull’improvvisazione. Verso la metà degli anni ’70 l’Elfo ha già un pubblico di fedelissimi, e nel 1976 trova una sede stabile nella sala di via Ciro Menotti. Del 1979 è Dracula il vampiro , spettacolo basato sul romanzo di Bram Stoker, e del 1980 Il gioco degli dei , scritto insieme a F. Bruni ispirandosi all’ Odissea , opera che i due contaminano e trasformano attraverso vari romanzi e fumetti di fantascienza. Il musical Sogno di una notte d’estate (1981), che nel 1983 sarà la sua prima pellicola, è un ricchissimo insieme di canto, recitazione, ballo, che sconvolge qualsiasi schema in nome della più assoluta libertà.

Altro spettacolo musicale è Elzapoppin (1983), remake di un musical del 1938 portato sullo schermo da H.C. Potter, in cui Salvatores, in linea con la regola di contaminazione linguistica propria della compagnia, aggiunge ai lati del palcoscenico uno schermo che non solo ritrae gli attori in alcuni momenti della performance, ma su cui appaiono dei personaggi con i quali gli attori sul palco scambiano battute estemporanee. Ricordiamo ancora, fra i titoli per l’Elfo, Sognando una sirena con i tacchi a spillo (1984) e Amanti (1985), scritto insieme a Bruni, De Capitani e Ida Marinelli. Nel 1986 mette in scena Comedians di Trevor Griffiths, interpretato da Paolo Rossi, e l’anno dopo Eldorado, scritto con Gino e Michele: spettacoli di grande successo, che lo lanciano verso una fortunata carriera cinematografica (premio Oscar nel 1992 per Mediterraneo ). Ancora a teatro, è autore nel 1989 (insieme a Gigio Alberti, Claudio Bisio e Antonio Catania) di Café Procope. Al cinema ha realizzato in oltre: Kamikazen – Ultima notte a Milano (1987), Marrakech Express (1989), Turné (1990), Puerto Escondido (1992), Sud (1993) e Nirvana (1996).

Bruni

Ferdinando Bruni frequenta la scuola del Piccolo Teatro di Milano e nel 1973 fonda a Milano con Gabriele Salvatores il Teatro dell’Elfo (poi diventato Teatridithalia) dove lavora tutt’oggi in qualità di regista e scenografo. Fra gli spettacoli nati in collaborazione con Salvatores ci sono Woyzeck (1974), Pinocchio Bazar (1975), Le mille e una notte (1978), Sogno di una notte d’estate (1981) e Comedians (1983). Nel 1984 inizia il sodalizio con Elio de Capitani da cui viene diretto tra gli altri in Visi noti sentimenti confusi (1984); Il servo e I creditori (1988); Decadenze e Alla Greca (1993); Amleto (1994); Caligola (1997). Sempre con de Capitani firma le regie di L’isola (1994); Le lacrime amare di Petra von Kant e, La bottega del caffè (1991); Resti umani non identificati e La vera natura dell’amore (1992). Tra le sue regie: The fantasticks (1983), Capodanno di Copi (1994) e Madame de Sade di Mishima (1996, anche come interprete). Intensa anche l’attività di regista nel teatro lirico. Artista particolarmente incline a personaggi tormentati, ha coltivato l’idea di un teatro contemporaneo, fatto di linguaggi espressivi talvolta violenti e giovanilistici, altre volte geometricamente rarefatti.