Stuttgart Ballet

Una delle più prestigiose compagnie di balletto del mondo, lo Stuttgart Ballet nella sua organizzazione attuale nasce dal nucleo di ballerini del Ballet del Württemberg State Theatre diretto da Nicholas Beriozoff dal 1958 al 1960 e ampliato dal coreografo John Cranko, che nel 1961 ne ha assunto la direzione. Sotto la guida di quest’ultimo subisce una radicale trasformazione sia nella qualità artistica dei ballerini – tra i quali brillano le nuove personalità di Marçia Haydèe, Richard Cragun, Egon Madsen, Birgit Keil, Heinz Clauss – che nel repertorio, completamente rinnovato grazie a nuovi allestimenti dei maggiori classici dell’Ottocento (Il lago dei cigni, Giselle), alla creazione di nuovi lavori a serata diventati ben presto dei `classici’ del balletto d’azione novecentesco, come Romeo e Giulietta, Onegin, La Bisbetica Domata, e a opere di altri autori neoclassici, quali Kenneth MacMillan (Las Hermanas; Song of the Earth) e George Balanchine (Allegro Brillante, La Valse, Apollo, Agon).

A questi dal 1970 si affiancano i laboratori coreografici della Noverre Society e la Scuola di Ballo. Alla morte di Cranko (1973), dopo una breve direzione di Glen Tetley (1974-76), è nominata direttrice artistica della compagnia la Haydèe. Nei venti anni della sua direzione la ballerina garantisce una continuità all’indirizzo artistico impresso da Cranko, del quale mantiene intatto il repertorio, insieme proseguendo nella individuazione di nuovi talenti coreografici, tra i quali William Forsythe, Uwe Scholz e Renato Zanella; propone inoltre nuovi balletti di John Neumeier (La dama delle camelie, Un tram chiamato desiderio, Medea), Maurice Béjart (Leda e il Cigno, Le sedie, Il flauto magico), Hans Van Manen (5 Tangos), cui si affiancano le sue discusse riletture di La bella addormentata e Giselle . Al suo ritiro, le è subentrato nel 1996 Reid Anderson, che prosegue sulle linee artistiche originarie della compagnia, consolidandone da un lato la base accademica con la reintroduzione delle versioni originali di alcuni titoli dell’Ottocento e Novecento storico, dall’altro proponendo nuovi autori di linguaggio neoclassico (Mauro Bigonzetti, Gerard Grand maître, David Bintley), pur mantendo centrale l’opera di Cranko, al quale ha dedicato anche un vero e proprio festival monografico (1997).

Noverre Society

Presieduta fino al 1997 da uno dei suoi soci fondatori, Fritz Hover, la Noverre Society sostiene la formazione di giovani danzatori con borse di studio e organizza incontri, dimostrazioni, proiezioni di film, prove aperte e soprattutto il ciclo delle `Domeniche Noverre’. In questi appuntamenti pomeridiani, destinati a laboratori coreografici e aperti ad aspiranti autori, negli anni si sono imposti grandi coreografi che qui hanno debuttato, come John Neumeier (1969), Jirí Kylián (1970), William Forsythe ( 1976), oltre ai più giovani Uwe Scholz (1980) e Renato Zanella (1990).