Masiero

Interprete eclettica, dotata di grande verve, Lauretta Masiero è passata con disinvoltura dalla rivista al teatro leggero a più impegnative prove nel teatro classico, in particolare Goldoni. Dopo una dura gavetta (sedicenne, fu ballerina di fila negli spettacoli della Osiris, poi, nel 1951, `seconda donna’ con Macario), il primo vero successo lo colse accanto a Rascel, che l’aveva scritturata in Attanasio cavallo vanesio (1954). Da allora riuscì a imporsi come una delle più applaudite soubrette in commedie musicali di largo successo quali La padrona di raggio di luna (1956), con Andreina Pagnani che le fu maestra in brio e simpatia), Carlo non farlo , con Carlo Dapporto, e Uno scandalo per Lill , con Ugo Tognazzi. Nel bel mezzo di questa parentesi di rivista, Carlo Ludovici le propose di recitare nelle goldoniane Le baruffe chiozzotte (1954) in un allestimento veneziano (Fondazione Cini, Isola di San Giorgio). Quel momento vide il suo ingresso nel teatro ufficiale, destinato ad avvicinarla anche a Pirandello ( La signora Morli una e due , Ma non è una cosa seria ). In quegli anni, popolare anche grazie alla televisione, formò una sua compagnia, prima con Volpi e Zoppelli (1954-1955), poi con Lionello-Pagnani (1958-1959), Lionello-Volonghi (1959-1960) e Arnoldo Foà (1962). Tra i grandi successi di quel periodo, La pappa reale di F. Marceau. Più rare le sue presenze sulla scena negli anni ’70, mentre negli ’80 e ’90 porterà al successo soprattutto autori anglosassoni, ivi compreso N. Simon, del quale interpreterà California Suite e Uscirò dalla tua vita in taxi . Accanto a M. Columbro sarà sempre brillantissima in Twist di Clive Exton; tra i suoi ultimi successi, il remake di Non ti conosco più (1966) di A. De Benedetti.