Sarina

Il padre Antonio e il nonno Andrea, burattinai lodigiani, attivi dalla seconda metà dell’Ottocento, avevano incentrato il repertorio sull’epos medievale. Il repertorio di famiglia venne da Giuseppe Sarina elaborato e arricchito fino a comprendere oltre un centinaio tra drammi, commedie e farse: la più rappresentata fu comunque il ciclo carolingio dei Paladini e dei Reali di Francia che, diviso in puntate serali (fino a centoventi), rappresentava per un’intera stagione nella medesima piazza. Sarina – oggi considerato tra i maggiori esponenti del teatro dei burattini italiano – lasciò ufficialmente l’attività nel 1958, continuando fino alla morte a riordinare il prezioso patrimonio raccolto (centinaia di burattini, copioni, partiture, scenari, materiali teatrali, e una ricca biblioteca), ora custodito dagli eredi.