Verga

Giovanni Verga nacque da una famiglia di piccola ma antica nobiltà terriera di Vizzini. Ricevette una formazione romantico-risorgimentale. Partecipò al corpo della Guardia Nazionale (1861-62). Annessa la Sicilia all’Italia, si trasferì a Firenze e a Milano, ma nel 1893 tornò definitivamente a Catania. Nel 1920 venne nominato senatore. Durante il periodo milanese pubblicò i romanzi e le raccolte di novelle che costituiscono i suoi capolavori (I Malavoglia, 1881; Mastro Don Gesualdo, 1888; Vita dei campi, 1880; Novelle rusticane, 1883) e che segnano la sua adesione alla poetica del verismo.

La produzione drammatica verghiana si distende per un ampio arco di anni e comprende indiscussi capolavori  (Cavalleria rusticana , 1884; In portineria , 1885; La Lupa , 1896). Nel 1901 scrisse e fece rappresentare due bozzetti scenici, Caccia al lupo , tratto da un suo racconto e Caccia alla volpe, con l’intenzione di ritrarre tipiche situazioni di triangolo amoroso a diverso livello: elementare e contadino il primo, più mondano il secondo. Del 1903 è Dal tuo al mio , che affronta la realtà dinamica del mondo economico in cui si trovano in conflitto la vecchia aristocrazia, la nuova borghesia della ‘roba’ e la piccola folla degli zolfatari affamati ma già uniti in un’embrionale organizzazione. Tra questi contrasti si delineano le vicende sentimentali dei personaggi. Il dramma venne interpretato in chiave antisocialista e reazionaria, in realtà l’opera non rivela l’ideologia, ma piuttosto la visione pessimistica dell’autore. Consapevole del carattere ambiguo che il lavoro teatrale aveva assunto alla sua rappresentazione, Verga lo pubblicò in forma di romanzo, premettendovi una dichiarazione di sfiducia nei confronti del teatro.