Gershwin

Appartenente a modesta famiglia ebrea d’origine russa, George Gershwin da ragazzo studia il pianoforte poi composizione, senza però potersi assicurare una formazione accademica. A sedici anni si impiega presso una casa editrice di musica di New York col compito di eseguire canzoni al piano a uso dei clienti, poi è accompagnatore al piano di cantanti presso il City Theatre. Comincia nel frattempo a scrivere canzoni in proprio, alcune delle quali vengono utilizzate in spettacoli di rivista. Nel 1919 debutta, appena ventenne, con un musical tutto suo, Half Past Night , ma la grande affermazione giunge l’anno dopo con La Lucille , versi di Arthur J. Jackson (pseudonimo del fratello Ira, che lo seguirà come ‘lyricist’ – poi col suo vero nome – fino all’ultimo) e Buddy De Silva. Questo musical registra 104 repliche. Inoltre, lo stesso anno, Al Jolson acquista e divulga la canzone “Swanee”, composta per lo spettacolo Capitol Revue , e il nome di G. diventa popolare. Mentre continua a comporre canzoni, il nostro musicista porta in scena un gran numero di commedie musicali e di rivista, su testi diversi, anche più di una all’anno. Morris Gest Midnight Whire è ancora del 1929; del 1920 è George White Scandals of 1920 , seguita negli anni successivi dalle nuove edizioni di questa rivista in serie, che era nata nel 1919 a iniziativa di George White, ex ballerino diventato impresario di spettacoli noti per lo sfarzo, sul modello delle Ziegfeld Follies; del 1921 è Dangerous Maid , del 1922 Our Nell (in collaborazione con William Daly), del 1923 The Rainbow (rappresentata in `prima’ a Londra). Poi si succedono nel 1924 Sweet Little Devil , Primrose (tra le sue canzoni si afferma soprattutto, anche lontano dalla ribalta, “Isn’t It Wonderful”), Stop Flirting e Lady Be Good , lanciata quest’ultima da Fred e Adele Astaire. Spettacolo che impone, oltre a “Oh, Lady Be Good”, un’altra fra le canzoni più note e più belle di George Gershwin, “Fascinating Rhythm”, in cui i versi di tipo colloquiale si prestano particolarmente a ritmi vigorosamente sincopati.

Il 1924 è anche l’anno di Rapsodia in blu per pianoforte e orchestra, eseguita alla Aeolian Hall da Paul Whiteman a capo della sua orchestra di jazz sinfonico, pianista lo stesso G. Quest’ultimo ambisce da sempre a comporre anche musica da concerto, oltre quella reputata `leggera’: aveva già scritto un quartetto per archi e un’opera afro-americana in un atto, Blue Monday Blues , utilizzata solo per una recita all’interno della rivista George White’s Scandals of 1922 e poi ripresa col nuovo titolo 135th Street . In seguito G. comporrà, in questo ambito, il Concerto in fa per piano e orchestra (eseguito alla Carnegie Hall), il poema sinfonico Un americano a Parigi (ancora Carnegie Hall, New York Symphony Orchestra), una seconda Rapsodia per piano e orchestra , l’opera `all negro’ Porgy and Bess , nonché preludi, suites, ouvertures e variazioni. La produzione di musical continua intanto con Tell Me More ; Tip Toes ; Song of the Flame , tutti del 1925 (l’ultimo in collaborazione con Herbert Stothart). Oh, Kay! è del 1926, scritta da Guy Bolton e P.G. Wodehouse per la `stella’ G. Lawrence, che impersona una nobildonna inglese innamorata di un playboy americano sullo sfondo del proibizionismo: spiccano in partitura le canzoni “Do Do Do” e “Someone To Watch Over Me”. Le vivacissime Strike Up the Band (una satira politica che contiene la bella canzone “The Man I Love”) e Funny Face (244 repliche; al centro la canzone “S’ Wonderful”) sono del 1927; Rosalie (335 repliche) e Treasure Girl del 1928; Show Girl è del 1929; Girl Crazy del 1930. Quest’ultima commedia musicale, su un bellimbusto di città spedito dal padre in una sperduta località del selvaggio West – debutto della ventunenne Ethel Merman – contiene alcune fra le più belle canzoni del repertorio gershwiniano, “Embraceable You”, “I Got Rhythm” e “But Not For Me”. Gli ultimi lavori teatrali, meno fortunati dei precedenti, sono: Of Thee I Sing (1931, sulla lotta fra repubblicani e democratici), Pardon my English e Let’em Eat Cake (1933), una specie di seguito – quest’ultima – di Of Thee I Sing .

Successivamente George Gershwin, invitato a Hollywood, compone canzoni originali per film, tra cui Love Me Tonight ( Amami stanotte , 1932, di R. Mamoulian), Shall We Dance ( Voglio danzare con te , 1937, di M. Sandrich, con Fred Astaire), A Damsel in Distress ( Una magnifica avventura , 1937, di G. Stevens, ancora con Fred Astaire), The Goldwyn Follies ( Follie di Hollywood , 1937, di G. Marshall, con Vera Zorina). Mentre lavora ai numeri musicali di quest’ultimo film, George Gershwin – che ha sempre sofferto di mali di testa – viene colto da un malore, provocato da un tumore cerebrale che lo porta fulmineamente alla morte, non ancora quarantenne. Molti dei suoi lavori teatrali e sinfonici sono stati trasposti su pellicola, dopo la sua morte: citiamo fra i film più importanti Lady Be Good (1941, di N. Z. McLeod), Un americano a Parigi (An American in Paris, 1950, di V. Minnelli) e Cenerentola a Parigi (Funny Face, 1957, di S. Donen). Otto Preminger dal canto suo nel 1959 porta sullo schermo Porgy and Bess . Molte canzoni vengono poi utilizzate intensivamente dal cinema di tutto il mondo, e sulla vita di G. si gira nel 1954 il film Rapsodia in blu ( Rhapsody in Blue , di I. Rapper). Nella sua produzione teatrale – che lo pone al primo posto fra tutti gli autori del suo tempo – così come negli altri suoi lavori, questo musicista ha successo perché riflette in pieno il nostro secolo e il mondo americano: come è stato detto, con la sua audacia, le sue sfrontatezze, la sua gioia febbrile, il suo movimento che si addolcisce in ritmiche malinconie, domina la scena, in teatro e fuori.