Ezralow

Dopo studi di tecnica Graham al Berkeley College, Daniel Ezralow danza con Lubovitch e Taylor. Entra poi nel gruppo dei Momix di Pendleton e nel 1987 dà vita agli Iso (‘I am so optimist’), con un repertorio di titoli come Psycho Killer, Foreign Tailes, DNA, Captain Tenacity, Rubber Dubber, Soon, Night Toughts. Crea con l’amico Parsons il duo Brothers (1982) e coreografa per il Laboratorio lirico di Alessandria un’opera contemporanea, Time out, su musica di Ludovico Einaudi (1988). Per il MaggioDanza fiorentino allestisce White Man Sleeps con Alessandra Ferri (1991); per l’Arena di Verona il trittico Read my Hips, Super Straight, Tour dell’Olanda, su musica di Philip Glass (1994) e Salgari (musica di Einaudi, 1995). Contribuisce alle danze nei clip di David Bowie, Sting, U2, Gianna Nannini. Prende parte a film di Lina Wertmüller e Marco Bellocchio e, in teatro, a Moby Dick di Vittorio Gassman (1992). Danzatore già noto per lo spiccato vitalismo scenico, ha scelto dal 1994 una linea di lavoro meditativo-multimediale, con Mandala, ispirato al buddismo tantrico. Il suo linguaggio, come coreografo, appare efficace più sul versante plastico-illusionistico che non su quello squisitamente tecnico, di invenzione di passi e di sviluppo articolato di strutture.