Youmans

Dopo la laurea in ingegneria conseguita all’università di New York e un anno di lavoro relativo agli studi, durante il servizio in Marina (Grande guerra) Vincent Youmans compone inni e canzoni. Una sua marcia viene sottoposta all’attenzione di Jhon Philip Sousa, direttore di una grande banda militare, che la immette nel suo repertorio. Dopo la guerra Youmans è pianista presso una casa di edizioni musicali di New York e si dedica alla composizione di canzoni; nel 1918 il suo motivo “Who’s Who With You” è inserito in una rivista. Si dedica così al teatro musicale. In collaborazione con altri firma i primi risultati. Two Little Girls in Blue (1921, in collaborazione con Paul Lannin), libretto di Fred Jackson e versi di Arthur Francis (pseudonimo di Ira Gershwin) è rappresentata con un certo successo al Cohan Theatre.

Fa spicco la canzone di Youmans “Oh Me, Oh My, Oh You”. Per Mary Jane McKane e per Wildflower , ambedue spettacoli del 1923, parte delle canzoni sono di Y., parte di Herbert Stothart. La prima commedia musicale interamente del nostro compositore è Lollipop , del 1924, ma l’accoglienza non è particolarmente calorosa, come accadde del resto anche per la successiva A Night Out del 1925. Strepitoso invece l’esito di No, No, Nannette (1925) che debutta a Londra prima di passare a Broadway. Basata su un libretto di O. Harbach e F. Mandell, versi di Irving Caesar, questa che è una delle prime genuine `operette americane’ – nel senso che immette nella struttura tradizionale, all’europea, un nuovo tipo di musica, legata più al sincopato che al walzer – tratta di un ricco editore cui piace la bella vita e corre la cavallina con tre belle turiste di Atlantic City, nonostante abbia una figlia, Nanette, una ragazza vivacissima, anzi scatenata. Ambedue metteranno però la testa a posto, quando si tratterà di compiere delle scelte.

No, No, Nanette costituisce uno dei maggiori successi degli anni ’20, anzi è uno dei risultati più rappresentativi dell’epoca: tra le altre canzoni comprende “I Want To Be Happy” e “Tea For Two”, destinate, quest’ultima specialmente, a trionfare in tutto il mondo. L’altro `hit’ – dopo Oh, Please del 1926, che vanta la bella canzone “I Know That You Know” – è Hit the Deck del 1927, su libretto di Herbert Fields, basato su una commedia che riguarda la ricerca di ragazze da parte di tre marinai in libera uscita. Lo spettacolo, prodotto dallo stesso Y., si afferma per i numeri dai ritmi brillanti e per le canzoni “Sometimes I’m Happy” e “Hallelujah!”, tratta quest’ultima dalla marcia che era stata eseguita dieci anni prima dalla banda di J. P. Sousa.

Le commedie musicali che seguono non riscuotono gli stessi successi. Esse sono: Rainbow (1928), su libretto di L. Stallings e O. Hammerstein II, con almeno una bella canzone, “I Want A Man”; Great Day (1929), su libretto di W.C. Duncan e J. Wells (belle le canzoni “Great Day”, “More Than You Know”, “Without A Song”; Smiles (1930), prodotta da Florenz Ziegfeld su libretto di William McGuire (tra i lyricists Ring Lardner) e interpretata da Fred e Adele Astaire. Through the Years , del 1932, è in pratica l’ultimo musical di Youmans (contiene la canzone dallo stesso titolo, preferita su tutte dal suo autore). Con altri musicisti partecipa poi allo spettacolo Take a Chance, rappresentato da Jack Haley e Ethel Merman; e nel 1944 è la volta di una rivista di balletti (con musiche di Youmans e di altri, compresi compositori `classici’) intitolata Vincent Youmans Ballet Revue , che ottiene scarso successo.

 

Da diversi anni, ormai, Youmans è ammalato di tubercolosi e trascorre molto tempo nei sanatori; nelle pause della malattia pensa di darsi alla musica da concerto e abbozza partiture per spettacoli musicali, progetti destinati però a non concretizzarsi per la morte, sopravvenuta all’età di quarantasette anni. I proventi delle canzoni, per sua volontà, sono destinati a un fondo per la lotta contro la tubercolosi. Tre musical di Youmans hanno preso la strada dello schermo, magari più di una volta. No, No, Nanette è diventato un film, con lo stesso titolo, nel 1930 (regia C. Badger) e nel 1940 (regia di H. Wilcox), e col titolo Tè per due (Tea for Two) nel 1950, regia di David Butler, con notevoli variazioni al plot originale.

 

Hit the Deck a sua volta viene filmato tre volte: nel 1929 (di L. Reed), nel 1937 (l’edizione migliore, firmata da M. Sandrich, con Fred Astaire e Ginger Rogers, dal titolo Seguendo la flotta , Follow the Fleet) e nel 1955 (regia di R. Rowland). Take a Chance è diventato film nel 1933, regia di L. Schwab e M. Brice. Tra i contributi originali a pellicole diverse il più rilevante è per Carioca (Flying Down to Rio, 1933) di Freeland, interpretato da Fred Astaire e Ginger Rogers e comprendente le canzoni “The Carioca” e “Orchids in the Moonlight”. Youmans sa mescolare con maestria i generi musicali, ottenendo risultati piacevoli e scattanti (tra l’affermazione della melodia e il ricorso ai ritmi jazz), prediligendo l’umorismo e lo stile scanzonato.