Isherwood

Il nome di Christopher Isherwood come uomo di teatro è legato a quello di W.H. Auden: accomunati dall’impegno politico, dall’interesse per Marx e Freud, hanno scritto in collaborazione alcuni lavori per il Group Theatre di Londra. In Il cane sotto la pelle (The Dog Beneath the Skin, 1936) sono fusi prosa e versi, canzoni e numeri da musical; in L’ascesa dell’F6 (The Ascent of F6, 1937), che ebbe particolare successo, il tema della disumanità dell’esercizio del potere si intreccia con quello del rapporto edipico tra lo scalatore e la madre. Fredda accoglienza ebbe invece l’ultimo lavoro a quattro mani, Alla frontiera (On the Frontier, 1938; musica di B. Britten). Il venir meno del clima politico in cui s’era formata decretò la fine della loro collaborazione e, più in generale, del `poetic drama’, il teatro sperimentale nato in Inghilterra negli anni Trenta. Sia I. sia Auden emigrarono negli Usa, dove I. prestò la sua opera di sceneggiatore cinematografico ( Il caro estinto , 1965, di Tony Richardson). Per il teatro, da ricordare ancora l’adattamento scenico insieme all’attore Charles Laughton di alcuni Dialoghi di Platone (1960) e Le avventure della ragazza negra alla ricerca di Dio (1969), dalla satira di G.B. Shaw. Il suo racconto Addio a Berlino (1939) ha ispirato la pièce I am a Camera di J. Van Druten, soggetto di uno dei più grandi successi di Broadway, Cabaret (da cui l’omonimo film di Bob Fosse).