Salines

Antonio Salines esordì nel Teatro Popolare di V. Gassman, facendo poi del cabaret e interpretando, fra gli altri, testi satirici di autori italiani (Ambrogi, Bertoli, Bigiaretti, Costanzo). Entrato al Piccolo Teatro di Milano, sostenne ruoli importanti nella Betìa di Ruzante (regia di G. De Bosio), e nel Toller di T. Dorst (regia di P. Chéreau). Nel 1980 è regista di Un marziano a Roma di E. Flaiano e di Il concilio d’amore di O. Panizza entrambi al Teatro Belli di Roma. Nella stagione 1983-84 si distingue in opere di contenuto comico-satirico. Nel 1985 è regista e interprete di Il boudoir del Marchese de Sade di R. Lerici e interprete in Pranzo di famiglia di Lerici (regia di Tinto Brass) al Teatro Belli. Seguono Inferno di Strindberg (Teatro Belli di Roma, 1986), Chi ruba un piede è fortunato in amore di D. Fo (1987); la regia di Delitto all’isola delle capre di U. Betti, al Teatro Abeliano di Bari, Coltelli di J. Cassavetes, Il bugiardo di Goldoni (Teatro Zandonai di Rovereto) e Chi la fa l’aspetta di Goldoni (regia di Giuseppe Emiliani), Angeles in America . Il millennio si avvicina di T. Kushner (regia di W. Mramor), Francesca da Rimini di D’Annunzio, Il malato immaginario di Molière (regia di J. Lassalle) e Provaci ancora, Sam di W. Allen a Bolzano alla Casa della cultura (anche regista).